Star dietro a uno come Josè Mourinho non è facile, ed il tecnico portoghese al momento detta le regole del gioco a Trigoria, anche quelle della comunicazione. Lo Special One nella Roma è un po'tutto, è anche squadra e società. Ed è questa una strategia che può portare ad un punto di rottura, soprattutto senza un piano di contrasto.
Le esternazioni pubbliche in cui Mourinho ha deciso di criticare, ad esempio, l'operato degli arbitri o la qualità dei propri giocatori, non sono ormai più episodi isolati, e la squadra appare ogni giorno più piccola e anche la società va incontro allo stesso destino - come riportato -.
La Roma, poi, non fa la voce grossa nemmeno in Lega: le numerose astensioni sulle decisioni che contano non aiutano.
In questa fase la società è economicamente in difficoltà, il debito aumenta così come i costi, non è un’attrazione per gli sponsor e il patrimonio calciatori viene depauperato. I Friedkin si ritrovano così a dover ripensare la strategia societaria, ma rinunciare a Mou e Pinto sarebbe per loro un fallimento, oltre ché sanguinoso da un punto di vista economico per il mancato rispetto del decreto crescita.
(Il Messaggero)