[...] Chissà poi quale significato si può dare al derby se una settimana dopo le squadre sono nuovamente così distanti e soprattutto protagoniste di destini tanto diversi. Sarri si fa umiliare da Mihajlovic, mentre Mourinho accetta il braccio di ferro a cui lo costringe Andreazzoli e però alla fine gli stritola il bicipite con una prova di forza che a dispetto del risultato di misura maturato nel primo tempo è stato con il passare dei minuti sempre più evidente, con la squadra sempre concentrata, soprattutto in fase di non possesso, e dirompente dal centrocampo in su, con i giocatori quasi rabbiosi nella loro determinazione vincente, con Pellegrini e Zaniolo gemelli terribili del presente e del futuro, davvero il simbolo di una Roma che a poco a poco prende forma ed esalta la gente romana. [...]

[...] E la Roma per un po' ha dato spettacolo con gli strappi di Zaniolo, le geometrie di Pellegrini, l'entusiasmo di Abraham, le incursioni di Mkhtaryan: «Quando prendono la palla quei quattro sono dolori», ha chiosato Andreazzoli alla fine. Pellegrini ha sfiorato la doppietta al 17° (dopo una azione spettacolare a 100 all'ora), Abraham ha cercato vanamente il gol due volte, poi ci ha provato Mancini su corner, ma ha deviato alto. E Mou ha gestito bene le sostituzioni con mezza squadra che voleva i cambi, concessi a Darboe (per Cristante), e nel finale a Viña (Calafiori), Zaniolo (), Smalling (Ibañez) e Mkhitaryan (Zalewski).