IL TEMPO (E. ZOTTI) - Prima dei saluti c'è un tabù da sfatare. Un tallone d'Achille che ha caratterizzato la Roma di Fonseca anche durante il suo primo anno in giallorosso e che ha inevitabilmente compromesso l'assalto alla zona Champions: gli scontri diretti con le altre grandi del campionato. Durante la stagione in corso infatti il portoghese non è ancora riuscito a vincere un big match in Serie A: su dieci gare disputate fino ad ora la Roma ha raccolto soltanto quattro punti, figli di altrettanti pareggi e sei sconfitte. Un bilancio peggiore di quello ottenuto dal portoghese al suo esordio in Italia, quando era riuscito a chiudere il campionato con tre vittorie negli scontri diretti e un bottino di tredici punti conquistati in dodici gare. Per questo i prossimi due incontri contro Inter e Lazio rappresentano uno step importante sia per il tecnico che a fine maggio lascerà Trigoria, sia per la squadra. Prima di tutto c'è il settimo posto da difendere per non perdere anche l'ultimo treno per l'Europa ma, oltre alla classifica, Fonseca e i giocatori sanno quanto le sfide contro nerazzurri e (soprattutto) biancocelesti siano importanti per i tifosi e - come promesso dai senatori nel confronto con la Curva Sud andato in scena venerdì scorso - faranno di tutto per onorare la maglia. Riuscire a strappare un risultato positivo contro i Campioni d'Italia domani a San Siro sarebbe il primo posso verso un derby da non sbagliare assolutamente: l'ultima stracittadina vinta dai giallorossi risale ormai a quasi tre anni fa - 29 settembre 2018 - mentre Fonseca non è mai riuscito a battere Inzaghi in carriera. In più il 3-0 all'andata brucia ancora all'interno dello spogliatoio romanista, e battere la Lazio rappresenta l'unico modo per cancellare il pesante k.o. subito a gennaio. A rendere meno complicato il doppio impegno ravvicinato - domani a San Siro e sabato sera all'Olimpico - potrebbe essere l'euforia dei giocatori dell'Inter, che ormai da una settimana continuano a celebrare lo Scudetto riportato a Milano da Conte: è possibile che il salentino decida di concedere una chance a chi durante la stagione ha avuto meno spazio per mettersi in mostra. In più il futuro di Conte è ancora tutto da scrivere e ieri pomeriggio, dopo un lungo confronto, il club ha deciso di annullare la conferenza stampa dell'allenatore per evitare argomenti non attinenti all'ambito sportivo. Fonseca invece interverrà alle 13.30 nella sala Champions del Fulvio Bernardini per rispondere alle domande dei giornalisti. Ancora tutto in standby invece sul fronte Mourinho, che non sbarcherà nella Capitale prima della fine del campionato: il portoghese segue in maniera maniacale tutte le vicende legate alla Roma - ha già visionato diverse partite dei giallorossi ed è costantemente in contatto con Tiago Pinto - ma per vederlo a Trigoria bisognerà pazientare ancora.