Europei di calcio, 20.000 tifosi allo stadio Olimpico (con il tampone?)

18/03/2021 alle 09:48.
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REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Roma non molla, non ha alcuna intenzione di mollare e farà di tutto per poter ospitare, con una adeguata presenza di pubblico, le quattro partite degli Europei di calcio previste allo stadio Olimpico (la prima, l'11 giugno, è quella inaugurale, Italia-Turchia). La Figc del riconfermato Gabriele Gravina sta lavorando nel migliore dei modi con le autorità di governo e aspetta indicazioni dal ministro Speranza e dal nuovo Cts. L'Uefa è stata molto chiara: "Stiamo lavorando a diversi scenari, ma l'unica garanzia che possiamo dare è che l'opzione di giocare qualsiasi partita di Euro 2020 in uno stadio vuoto è fuori discussione. Ogni città dovrà garantire che ci saranno tifosi sugli spalti durante le loro partite. Lo scenario ideale è giocare il torneo nelle 12 sedi originali, ma se ciò non sarà possibile si andrà avanti in 10 o 11 Paesi. Dipenderà dalla possibilità di soddisfare le condizioni richieste''. Monaco, Amsterdam, Baku, Bilbao, Budapest, Bucarest, Dublino, Glasgow, Copenaghen, Roma, San Pietroburgo e Londra, che ospita le semifinali e la finale, sono le 12 città ospitanti. Dublino, Glasgow e Bilbao sono in difficoltà e potrebbero gettare la spugna, costringendo l'Uefa a rifare i calendari.

Segnali incoraggianti arrivano invece da Amsterdam, che riapre lo stadio a Olanda-Lettonia del 27 marzo a 5.00 tifosi. Anche in Inghilterra c'è forte ottimismo dopo la campagna vaccinale: Boris Johnson si è già detto pronto ad ospitare tutte le gare europee ma l'Uefa non vuole arrendersi, tantomeno vuole abbandonare Roma. Il 5 aprile i segretari generali della Federazioni interessate (per la Figc, Marco Brunelli) si collegheranno con Nyon per dare le prime indicazioni di quanti spettatori potrebbero ospitare. Ma è una data intermedia: la deadline è fissata per il 20 aprile in occasione del congresso Uefa di Montreaux (dove Gravina ha ottime possibilità di entrare nell'esecutivo). Oltre non si potrà aspettare.

Da Nyon chiedono almeno il 25 per cento della capienza dell'Olimpico, circa 18/20-000 spettatori (visto che altre sedi potrebbero garantire il 50-60 per cento). La Figc si augura di arrivare a qualcosina in più, il 30 per cento. Sarebbe già significativo visto che gli stadi italiani dall'ottobre dello scorso anno sono deserti. Il premier Draghi farà di tutto perché l'Italia non rinunci alle sue quattro gare europee. Certo, 20.000 tifosi all'Olimpico (fra cui molti posti riservati all'Uefa) in una gara come Italia-Turchia che avrebbe riempito facilmente lo stadio, è penalizzante. Ma bisogna essere realisti di questi tempi, e con questi contagi. Per metà giugno c'è la speranza che la campagna vaccinale possa procedere a pieno ritmo anche in Italia, l'Uefa comunque non accetterebbe mai discriminazioni fra chi sarà già vaccinato (la fascia più anziana) e chi no (i giovani). Il passaporto vaccinale non è certo vicino. Si potrebbe chiedere però il tampone rapido per poter entrare allo stadio, come pensano di fare in altri Paesi. Tutte ipotesi, ovviamente. C'è ancora, per fortuna, un discreto margine di tempo anche se i dati di marzo sulla pandemia sono poco confortanti. E la Figc sta lavorando a pieno ritmo. L'Uefa ha già in mente di destinare agli sponsor dell'Europeo una "Fan Zone" a piazza del Popolo (probabilmente a numero chiuso e senza somministrazione di cibi). La Figc invece ha individuato una location particolare per Casa Azzurri: un ex deposito dell'Atac in viale Angelico, a due passi dallo stadio Olimpico. Quasi 5000 metri quadri, molti spazi all'aperto: il tutto in piena sicurezza per i partners azzurri e i loro ospiti. Gli ingressi dovrebbero essere contingentati. A Cortina durante i Mondiali di sci si entrava a Casa Italia solo con il tampone rapido. La Figc è in costante contatto, oltre che con le massime autorità di governo, anche con il Comune di Roma per organizzare l'evento europeo nel migliore dei modi. Pur in questa terribile emergenza.