Il giorno dell’ingresso dei fondi di private equity nella Serie A rischia di trasformarsi in un’impasse. Oggi i 20 club dovrebbero votare il “sì” definitivo alla creazione della media company, cedendone il 10% a Cvc, Advent e Fsi. Nella Lega si è allargato il fronte di chi spinge per il rinvio del voto almeno a lunedì, quando è in programma un’assemblea per discutere delle offerte sui diritti tv.
Roma e Bologna guidano il fronte dei favorevoli e spingono per votare subito, convinti che la necessità di avere risorse spinga almeno 14 club — il numero minimo per l'accordo — a dire sì. La Juve invece ha espresso dubbi sul contratto che dovrebbe legare la Serie A ai fondi di investimento, che vogliono fra l’altro la garanzia che non ci siano fuoriuscite dalla Serie A e hanno posto una “clausola Superlega”. Su questo e altri punti Agnelli propone di prendere tempo, per portare in un’unica votazione sia il contratto che il sì definitivo.
Lazio e Napoli guidano il partito dei contrari. Per Lotito si tratta di una questione politica, visto che da tempo sta cercando di portare in Lega Gaetano Blandini, dg della Siae, come Consigliere indipendente. Il fronte del ‘no’, che comprende tra l'altro anche Genoa e Samp, non sembra essere così compatto. Il Torino infatti potrebbe scegliere per l’ok ai fondi.
Inter e Milan restano in posizione attendista. Scaroni è più concentrato nel contrastare Lotito, proponendo come consigliere l’ex presidente di Telecom Fulvio Conti. L'Udinese è critica su alcune condizioni dell'accordo, le neopromosse sono invece favorevoli a chiudere subito, così come Cagliari, Sassuolo e Fiorentina.
(La Repubblica)