Uno scambio di prestiti Dzeko-Eriksen. La Roma disposta a parlarne, l'Inter ha fatto sapere di non essere interessata. Martedì sera, fine partita di Coppa Italia Roma-Spezia, nel sottopassaggio duro faccia a faccia Dzeko-Fonseca che ha segnato lo strappo tra l'attaccante e il tecnico. Il giocatore, che ha da poco cambiato i suoi agenti affidandosi ad Alessandro Lucci e alla sua agenzia WSA, a Roma sta bene e valuta solo scenari all’altezza del suo curriculum.
Che Dzeko piaccia a tanti club è scontato, ma ci sono due nodi: l’ingaggio alto (7,5 milioni netti a stagione) e lo spazio che una nuova squadra gli può offrire. In caso di addio l’ideale sarebbe restare in A. Tra le big però il Milan ha appena preso Mandzukic, alla Juve la concorrenza sarebbe troppa. Resterebbe l’Inter, ma c’è un problema: il club nerazzurro, per bocca della proprietà e di tutti i suoi dirigenti, in questo mercato non è nelle condizioni di fare operazioni e tantomeno aumentare il monte ingaggi. Semmai il contrario, deve sfoltire e risparmiare.
A tenere viva la possibilità di una trattativa c'era solo una chance: liberarsi di un ingaggio pesante. Identikit che porta a Christian Eriksen. Il suo ingaggio netto è lo stesso di Dzeko (7,5 milioni netti), ma il lordo pesa meno nelle casse nerazzurre perché arrivato con il decreto crescita. Al neo d.s. giallorosso Pinto, il danese piace e in caso di aperture alla trattativa ne avrebbe avallato l’arrivo davanti alla proprietà americana. Il vero problema in questi due giorni di contatti è stato il muro alzato da Suning.
(Gasport)