Follia Roma

20/01/2021 alle 07:47.
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IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Suicidio Roma, in perfetto stile Roma: finisce 2-4 e ai quarti col va lo Spezia. Ma non vale perché sul campo i giallorossi fanno sei cambi (uno in più del regolamento) e perdono la gara 3-0 a tavolino: un delirio, tanto più dopo il caso Diawara. Società per certi versi da rifondare… non è possibile! Come si può spiegare al povero Friedkin infreddolito in tribuna quanto successo agli ottavi di Coppa Italia contro la bestia nera giallorossa. Come si può raccontare una serata così? Come può diventare marginale la serata da dimenticare di un attaccante chiamato a Roma per fare il vice- e che invece non meriterebbe nemmeno di indossare una maglia in serie A? Borja Mayoral che durante la gara sbaglia una quantità infinita di palloni e almeno tre gol fatti e costringe la Roma ad andare ai supplementari, è nulla rispetto ai due minuti di follia che hanno aperto il primo overtime giallorosso e al sesto cambio dalla panchina. Mah…

La Roma resta in nove perché un centrocampista della nazionale fa un fallo da ammonizione inutile e a centrocampo. Poi un minuto dopo il della Roma esce dall’area e centra senza palla l’attaccante avversario. Sembra un incubo, ma è tutto vero. Ora, Ghersini sarà anche uno degli arbitri più scarsi che si sono visti all’Olimpico visto che tra l’altro non dice nulla al sesto cambio, ma Roma ci ha messo moltissimo del suo. Si capisce subito che la Roma non ha ancora smaltito le tossine della stracittadina, perché gioca i primi quindici minuti da incubo: o meglio, non gioca.
Lo Spezia passa dopo cinque giri d’orologio anche grazie alla generosità dell’arbitro Ghersini che fischia un rigore per un fallo di Cristante quantomeno dubbio. Dal dischetto Galabinov apre la serata di sofferenza giallorossa che verrà poi acuita dal secondo gol firmato Saponara: stavolta è Kumbulla (peggiore a paletti della difesa) a omaggiare la squadra ospite. Così, sul 2-0 dopo quindici minuti, la Roma capisce che la partita è iniziata e comincia a giocare la sua gara: non ci mette molto a diventare un assedio e la serata assume i contorni di quanto ci si poteva aspettare alla vigilia. Ma gli uomini di Fonseca (imbufalito in panchina), ci mettono oltre quaranta minuti per riuscire a sbloccarsi: complice l’imperizia negli ultimi metri e la serata d’onore di Rafael tra i pali. Anche qui c’è lo zampino di Ghersini (ancora lui) che manda Pellegrini su dischetto concedendo un altro rigore generoso (sicuramente più rigore questo che non il primo comunque).
Dagli undici metri Pellegrini rimette in piedi la Roma. E nella ripresa il canovaccio non cambia con la Roma che attacca a testa bassa e sbaglia l’impossibile. Fino al tocco, bello da sotto, di Miki che chiude alla meglio un triangolo con Borja Mayoral: fa 2-2 che apre nuovi scenari. Non per la Roma che continua a spingere, Borja Mayoral sbaglia due gol già fatti e arriva fin sotto i tre fischi così. Si va ai supplementari ma non è finita perché la Roma non si risparmia quando c’è da far figure barbine. I primi due minuti costano carissimi ai giallorossi che restano in nove per la doppia espulsione di Mancini e Pau Lopez e all’inizio del secondo supplementare incassano anche il gol dell’ex: segna Verde, il Nino Frassica dello Spezia... se non è una beffa questa. Il 4-2 di Saponara è solo per il tabellino e giusta punizione per una Roma che adesso dovrà guardarsi dentro: così non si va da nessuna parte. Sia sul campo, ma soprattutto fuori...roba da matti!