IL TEMPO (A. OSSINO) - Un trauma cranico, una lesione al torace e 15 giorni di prognosi ricorderanno per molto tempo al cameraman della Rai l’aggressione subita durante un servizio che inizialmente non sembrava essere così pericoloso. L’uomo, in compagnia di una giornalista, stava riprendendo gli assembramenti natalizi a Ponte Milvio, quando diversi ragazzi lo hanno massacrato distruggendo anche la telecamera. Adesso per quei fatti i carabinieri hanno arrestato due persone. Si tratta di Franco Costantino, ultras della curva Nord, molto vicino a Fabrizio «Diabolik» Piscitelli, il leader degli Irriducibili della Lazio ucciso in un agguato il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti. E poi c’è Ruggero Andrea Isca, altro volto noto della tifoseria laziale.
Entrambi sono ai domiciliari, accusati di lesioni aggravate e di interruzione di pubblico servizio. I fatti risalgono allo scorso 20 dicembre. Il cameramen e la giornalista «stavano realizzando un servizio sugli assembramenti prenatalizzi nelle vie della Capitale», si legge negli atti che raccontano l’aggressione subita dai dipendenti Rai della trasmissione «Storie Italiane». Alle 16,15 i due stavano riprendendo alcuni giovani che si assembravano a Ponte Milvio, senza mascherine, quando uno di questi si è avvicinato al cameraman «chiedendo cosa stesse riprendendo e, mentre questo gli spiegava che non aveva ripreso nessuno in volto, lo colpiva violentemente con un pugno alla mascella sinistra», continuano gli atti. Il ragazzo ha provato a difendersi ,«ma veniva accerchiato e colpito da altre 3-4 persone che lo colpivano con calci, pugni e schiaffi», scrivono gli inquirenti.
L’aggressione è continuata anche dopo, quando le vittime hanno cercato di allontanarsi raggiungendo lo scooter parcheggiato in via Flaminia, poco distante da Ponte Milvio. Altre sette persone si sono scagliate contro il cameramen riducendo in pezzi la telecamera, «continuando a colpire la vittima anche dopo che questo era caduto a terra, fino a quando intervenivano urlando alcune persone che sostavano davanti al ristorante, quindi gli aggressori fuggivano verso Ponte Milvio dileguandosi». I carabinieri però, dopo neanche un mese hanno rintracciato i primi due aggressori, anche grazie all’aiuto della Digos. Secondo il pubblico ministero Erminio Amelio si tratta di «personalità particolarmente inclini al delitto, avvezzi ad imporsi con prepotenza sulle persone». Del resto non è la prima volta che i due si trovano faccia a faccia con la giustizia, e sempre per fatti violenti. Adesso però sono agli arresti domiciliari, mentre le indagini continuano per identificare gli altri protagonisti della vicenda.