Le magie di Henrik Potter: «Me le ha chieste Dzeko, io ho eseguito»

09/11/2020 alle 07:07.
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Tre gol, tutti insieme. Di testa, al volo e in mezza rovesciata: ce n'è per tutti i gusti. A tal punto che qualcuno sui social lo ha già soprannominato Henrikh Potter. Mkhitaryan non si ferma più e diventa di colpo il miglior marcatore stagionale della Roma insieme a Pedro e Veretout. Quattro gol e cinque assist nel primo scorcio di stagione.

Prima tripletta in Italia, non in carriera. Ne aveva già segnate due con il Pyunik nel 2009 (nel 4-0 contro il Gandzasar e il 4-1 all'Urartu) in Armenia, una con l'Under 21 del suo paese sempre nel 2009 nell'Europeo di categoria contro l'Irlanda del Nord (4-1), una in Europa League nel 2015 (terzo turno di qualificazione ai gironi) quando vestiva la maglia del Borussia Dortmund (5-1 al Wolfsberger) e l'ultima, prima di ieri, datata 2016 in amichevole con la nazionale maggiore al Guatemala (7-1). Con quella al fanno sei: uno score che molti centravanti non possono vantare nemmeno a fine carriera.

Micki svela un aneddoto: «Avevo parlato con prima della gara e mi aveva detto che dovevo segnare - racconta a Dazn - Bene, l'ho fatto. Anche se, abbiamo bisogno di lui e speriamo che ritorni prestissimo». Intanto grazie a Jesus che gli ha preso il pallone al fischio finale, può conservarlo come vuole la tradizione inglese: «Di solito non la prendo, però questa tripletta è un po' speciale perciò farò un'eccezione».

(Il Messaggero)