Aria di Superlega

21/11/2020 alle 11:58.
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MILANO FINANZA (L. MONDELLINI) - In settimana l'ad dell' Giuseppe Marotta, invocando il sostegno del governo, il calcio italiano «è a rischio default». Ciò detto, nelle sedi dei maggiori club europei c'è un'altra idea che già era stata accarezzata a suo tempo e che le conseguenze della pandemia stanno ora riportando in auge: il varo di una Superlega europea in cui i 20 più importanti club per blasone e numero di tifosi si scontrino in un unico campionato. Nel caso dell'Italia le tre candidate sarebbero , Milan e , unici tre club in Serie A a essersi laureati campioni d'Europa, oltre che quelli con più fan. «S'immagini cosa significa per una di queste squadra ospitare una giornata il Liverpool, quella dopo il Bayern Monaco e quella dopo ancora il Paris Saint Germain. Con tutto il rispetto non c'è paragone con molte squadre del campionato italiano», spiega a MF-Milano Finanza un ex top manager di un importante club italiano.

Nei giorni scorsi non sono state poche le dichiarazioni in questo senso. Il primo in ordine di tempo è stato Josep Maria Bartomeu, presidente uscente del , che annunciando le dimissioni da numero uno del club blaugrana ha spiegato: «Il cda del ha approvato tutti i requisiti necessari per partecipare a una futura Superlega dei club di calcio». L'ex presidente catalano ha poi aggiunto: «Abbiamo deciso di partecipare a una futura Superlega europea, che garantirà la sostenibilità economica del club. Abbiamo anche approvato il nuovo format del Mondiale per Club». Ancora più significative sono state le parole di Domingos Soares de Oliveira, del club portoghese del Benfica. Il manager ha detto di essere contrario in termini di principio a un campionato paneuropeo riservato ai club più blasonati «I tifosi preferiscono il meccanismo di promozioni e retrocessioni» che ha fatto la storia del calcio, aggiungendo «che il calcio trae il suo fondamento dalle competizioni nazionali». Soares de Oliveira ha però aggiunto che «sarebbe difficile dire no a un eventuale invito a partecipare a una Superlega. Per i grandi club rappresenterebbe una grande spinta finanziaria» in un momento in cui nessuno naviga nell'oro. Come a dire: un colpo al cerchio un colpo alla botte, ma il Benfica ci starebbe a una grande Lega europea.

C'è addirittura chi avrebbe già stanziato i soldi. Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, JpMorgan avrebbe già approvato un pacchetto da 6 miliardi di dollari per finanziare il torneo dei tornei. In questo quadro è ancora da definire se un'eventuale Superlega verrà costituita sotto l'egida dell'Uefa o della Fifa, sempre più ai ferri corti tra loro. 0 addirittura se potrebbe essere di natura privatistica. La riprova che lo spettro di un campionato paneuropeo generi apprensione da chi ha interessi opposti arriva dal Financial Times, secondo cui Cvc, Advent e Fsi avrebbero voluto inserire una clausola d'uscita dall'investimento sulla Serie A che ne tutelasse l'investimento in caso di costituzione di una Superlega europea nei dieci anni compresi nel contratto della newco. Proprio perché senza , Milan e il loro investimento nel campionato italiano varrebbe molto meno. La clausola non è stata concessa dalla Lega Serie A, che per bocca del presidente Paolo dal Pino ha spiegato che non l'avrebbe mai accettata. Il fatto che i tre fondi l'abbiano chiesta, dà l'idea di come la situazione possa mutare

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