IL TEMPO (A. AUSTINI) - La Roma di oggi, con Fonseca in panchina e Fienga dirigente plenipotenziario, non sarà quella di domani. Sotto traccia, con la discrezione che li contraddistingue, i Friedkin stanno costruendo un piano alternativo. Lo stesso Fienga lavora insieme ai procuratori e ai suoi contatti nel mondo del calcio italiano per impostare un nuovo ribaltone, da proporre alla proprietà non appena si renderà necessario. Insomma la posizione di Fonseca è tutt'altro che solida, per ora il portoghese resta in sella ma è già sotto esame.
Nel frattempo l’area sportiva dovrà presto avere un altro protagonista. Perché così non si va lontani e la rosa a dir poco parziale con cui la squadra si è presentata a Verona è la dimostrazione palese delle difficoltà. Tre i nomi attorno a cui ruotano gli scenari di un futuro più vicino di quanto si possa immaginare: Rangnick, Allegri e Sarri.
Il manager tedesco, che è stato a un passo dal Milan (qualcuno parla addirittura di accordi firmati) prima della conferma di Pioli, ha risolto il contratto con la Red Bull, dove ricopriva il ruolo di responsabile dello sport e dello sviluppo calcistico. Da allenatore a direttore, negli anni Rangnick ha allargato il raggio d’azione e ora cerca una nuova realtà dove portare le sue idee. Sono stati gli uomini del fondo Elliott - i proprietari del Milan - a presentarlo a Dan Friedkin, che ha incontrato Rangnick a Londra qualche giorno dopo il closing con Pallotta. Una prima chiacchierata per conoscersi e a quanto pare il patron giallorosso è rimasto favorevolmente impressionato. Da qui si spiega l'uscita allo scoperto del tedesco, che in un'intervista del 30 agosto al Corsera ha parlato con cognizione di causa della Roma: «Ha vinto l’ultimo dei suoi scudetti 20 anni fa - ha ricordato l’ex uomo della Red Bull - e l’ultima Coppa Italia 12 anni fa», per poi elogiare i Friedkin definendoli «imprenditori di successo che cercheranno di rimettere la Roma sulla strada della vittoria». Parole non certo casuali. Ma cosa verrebbe a fare Rangnick alla Roma? Il direttore sportivo o l'allenatore? Lui vorrebbe tutti i poteri, Friedkin è tentato e ci ragiona su.
Intanto Allegri rappresenta un'opzione concreta per la panchina, qualora il club giallorosso decidesse di sostituire Fonseca. L'ex tecnico bianconero è libero e ha contatti con la Roma. Diretti e indiretti. Per ora si tratta di conversazioni informali, ma l'ipotesi di una chiamata esiste davvero. Ecco perché Allegri, durante le prove a Ballando con le Stelle, non sapendo di essere in diretta (siamo sicuri?), ha risposto così all’istruttrice che gli chiedeva se sarebbe venuto alla Roma: «Vediamo, non si sa. Devo rientrare perché... basta». Non ce la fa più a stare fermo Max, è stato a un passo dalla panchina dell'Inter, ora lo intriga quella giallorossa, a meno di una chiamata improvvisa da Parigi. O da Milano.
E Sarri? Il suo nome è «spinto» dagli agenti vicini a Fienga e dallo stesso Paratici, che ha ottimi rapporti con il Ceo romanista ma non sembra intenzionato a raggiungerlo a Trigoria, nonostante sia in uscita dalla Juventus. Il diesse bianconero punta più in alto, a club del livello del Barcellona per intenderci, intanto sta aspettando di chiudere l’affare Dzeko, a dir poco imbufalito per quanto accaduto nel weekend. Ma Paratici e Fienga non avevano fatto i conti con Friedkin, che ha bloccato l’operazione dopo le visite mediche di Milik, chiedendo di inserire nei contratti col Napoli il diritto a uno sconto qualora il polacco si infortunasse in futuro. Sì, i nuovi proprietari texani hanno iniziato a incidere. Com'è giusto che sia.