IL TEMPO (S. PIERETTI) - La Lega Calcio ha ufficializzato il calendario fino alla 16a giornata di ritorno, la Coppa Italia riaprirà il sipario sul calcio con le due semifinali Juventus-Milan e Napoli-Inter. Già fissata la finalissima, prevista il 17 giugno all'Olimpico di Roma. Manca il via libera del Governo per anticipare al 12 giugno la prima semifinale, ma appare una formalità. Nei prossimi giorni il Presidente Figc Gabriele Gravina auspica la rivisitazione della quarantena collettiva da parte del Comitato Tecnico Scientifico. Il calcio, intanto continua a discutere, aprendo fronti inaspettati; la programmazione del calendario in Lega Calcio è stata quanto meno faticosa, mentre i protagonisti continuano a discutere sui prossimi scenari; da una parte, il presidente federale ribadisce - nell'estrema situazione della sospensione definitiva del campionato - l'utilizzo dell'algoritmo, dall'altra diversi presidenti di club contestano tale percorso, in primis Urbano Cairo del Torino. «L'algoritmo è l'anticalcio perché nel mondo del calcio c'è sempre un fattore imprevedibile».
L'Assocalciatori dopo aver alzato la sterile polemica sull'orario delle partite pomeridiane (ne sono state programmate soltanto otto fino alla 16a giornata) attacca la Lega Pro, dopo aver chiuso - all'inizio di maggio - con lo stesso presidente Francesco Ghirelli un accordo per creare un fondo solidaristico per i calciatori delle serie minori. «Pur essendo avvocato - aveva dichiarato il vicepresidente Aic Calcagno - credo che in questo momento - più che di tribunali - ci sia bisogno di dottori che ci indichino la strada migliore». In Lega Pro, 60 medici sociali su 60 avevano optato per la chiusura definitiva del campionato. A meno di un mese di distanza, l'avvocato Calcagno è tornato sull'argomento. «Anche la Serie C poteva proseguire - ha dichiarato ieri nella trasmissione 'La politica nel pallone' - e invece rischia di essere l'unica lega professionistica a non finirlo. Quella di chiudere la stagione è stata una scelta politica sbagliata, che impedirà di concludere la stagione con l'attuale format scaricando su 15 società l'errore commesso dall'Assemblea di Lega Pro del 7 maggio». Nella circostanza, su 59 club - la Juventus Under 23 non vota ndr - 52 presidenti votarono per la chiusura anticipata del campionato: una maggioranza bulgara. Fin quando il pallone non tornerà a rotolare, si litigherà. Dopo, sarà anche peggio.