Brescia, Lopez: "Giocare per le vittime? Non mescoliamo i piani"

06/06/2020 alle 17:08.
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CORSERA - Del caso Balotelli e della ripresa del campionato, tra gli altri temi, ha parlato Diego Lopez, allenatore del Brescia. Uno stralcio della sua intervista rilasciata al quotidiano:

Lopez, appena arrivato gli ha dato la fascia da capitano. Gesto sul quale si è molto discusso. Pentito?
«Pensavo che giocando nella sua città potesse dare tanto. Aveva tanto da dare, ma doveva fare di più, molto di più. I fatti sono questi. Quindi è normale che sia deluso. Per Mario mi sono speso molto, ma da lui pretendevo e pretendo altrettanto».

Cosa non ha funzionato?
«Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perché i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un’altra. Su Zoom, durante la quarantena, non si è fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non è al livello dei compagni. Ora deve recuperare, punto».

Brescia è stata fra le città più martoriate dal dramma del Covid. Può essere un carburante ulteriore?
«So che forse non è quello che mi si vorrebbe sentir dire, ma io credo non vadano mescolate le cose. Ci vuole molto rispetto per quanto è successo, per chi ha sofferto davvero. Dobbiamo giocare per noi stessi, per la maglia, per i tifosi, perché è il nostro lavoro. Ma non confondiamo i piani. Il pallone è una cosa, la vita un’altra».

Che ne pensa di un’amichevole fra Brescia e Atalanta per non dimenticare, una partita della memoria?
«Ribadisco quello che ho detto prima. Benissimo, perché no? Ma non confondiamo i piani. Va separato tutto. La vita è un’altra cosa».

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