Anche il calcio conosce la parola crisi. Il dopo Covid infatti è un grande buco nero, qualche colpo è già arrivato, qualche altro arriverà. Di sicuro, sarà la prima volta dall’inizio del XXI° secolo che il calcio farà un passo indietro. Il movimento aveva continuato a crescere persino quando nel 2008 e negli anni successivi il resto del mondo era stato investito dalla tempesta finanziaria. La nuova ricerca di Kpmg, che calcola l’Enterprise Value, il valore d’impresa, dei 32 migliori club, però, per il quarto anno consecutivo, cioè da quando lo studio viene elaborato, viaggia al +12% al 1° gennaio 2020. La cattiva notizia è che per la prima volta nella Top Ten delle società più pregiate non figura nessuna italiana: la Juventus, che era decima, è scivolata di una posizione. Real Madrid e Manchester United hanno mantenuto le prime due posizioni, con un valore rispettivamente di 3 miliardi e 478 milioni e di 3 miliardi e 342 milioni, mentre il Barcellona ha scavalcato il Bayern Monaco al terzo posto. Male le italiane, L’Inter si colloca al 14° posto. Disastrosi, al contrario, i numeri del Milan: è l’unica società, fra le 32 migliori d’Europa, ad avere visto diminuire il proprio valore negli ultimi quattro anni (-3%). Oggi il suo valore è crollato a 526 milioni (22° in classifica), inferiore a quelli di Roma e Napoli presenti in classifica al 16° e 17° posto, mentre la Lazio si sistema in 28a posizione.
(gasport)