IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - Nessuna sorpresa per quanto riguarda data, orario e luogo della Supercoppa italiana. Juventus-Lazio si giocherà a Riad il 22 dicembre alle ore 19,45 (17,45 ora italiana) con diretta tv su Rai 1. Diritti audiovisivi acquistati da 60 paesi nel Mondo. L'ufficialità è arrivata ieri dalla Lega ma la finestra oraria lasciata libera nel compilare anticipi e posticipi del diciassettesimo turno non lasciava spazio a interpretazioni. Rispettati gli impegni contrattuali. L'accordo sottoscritto lo scorso anno prevedeva che in Medio Oriente si sarebbero giocate 3 edizioni in 5 anni, con un gettone di 7,5 milioni per ogni partita, suddiviso a metà tra le finaliste meno un 10% che va in quota alla Lega. La Gsa (General Sports Authority) che organizza l'evento ha deciso di esercitare l'opzione di ospitare la Supercoppa italiana anche in questa stagione e così la Lega non ha potuto svincolarsi. Qualche imbarazzo nei mesi scorsi era emerso tanto che si era pensato di giocare negli Stati Uniti. Il problema principale era legato a beIN Sport, uno dei principali licenziatari dei diritti all'estero della serie A, che aveva pubblicamente accusato l'Arabia Saudita di spalleggiare la pirateria. Guerra a BeoutQ, l'emittente televisiva a pagamento pirata che serve l'Arabia Saudita. Istituito nel 2017, il servizio simula principalmente proprio la programmazione di beIN Sports, con loghi on-air di beQ sovrapposti a quelli originali. Il blocco della tv pirata nei mesi scorsi ha facilitato la situazione rendendola più distesa anche se un minimo d'imbarazzo resta.
NIENTE BARRIERE - Il 22 dicembre sarà una data storica perché per la prima volta il King Saud University Stadium (25 mila posti) non ci saranno barriere di genere all'interno dell'impianto. Il primo passo fu compiuto proprio nella Supercoppa italiana di gennaio, anche se alle donne erano riservati specifici settori dello stadio (prima addirittura non potevano seguire dal vivo le manifestazioni sportive). Stavolta non sarà così: potranno accedere a qualsiasi settore. E c'è anche di più perché le donne straniere che entreranno nel Paese non dovranno più indossare l'abaya (il tradizionale indumento musulmano). L'ambito dell'evoluzione dell'Arabia Saudita, per la prima volta nella storia, c'è anche l'introduzione del visto turistico.
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