Dopo oltre quaranta giorni di lavoro e dieci amichevoli, in cui sono arrivate 8 vittorie e 2 pareggi (contro il Real Madrid poi sconfitto ai calci di rigore e contro l’Athletic Bilbao), si comincia a fare sul serio. Domenica sera, infatti, all’Olimpico arriverà il Genoa per dare il via ad una stagione che dovrà essere quella del riscatto, dopo le delusioni dell’anno passato. La Roma è stata profondamente rinnovata nei quadri societari: ha un nuovo Ceo, Guido Fienga, un nuovo direttore sportivo, Gianluca Petrachi, e un nuovo allenatore, Paulo Fonseca. Dopo oltre un quarto di secolo, però, è senza le sue bandiere: Totti e De Rossi.
(...) Tra le notizie positive c’è il fatto che la squadra ha mostrato un’idea di gioco riconoscibile: pressing e difesa alti, esterni d’attacco che rispetto al passato entrano più dentro al campo e una forte vocazione offensiva sono le indicazioni su cui ha lavorato Fonseca. Passando ai singoli, il rinnovo di Edin Dzeko ha portato entusiasmo: il bosniaco ha dimostrato di avere le caratteristiche giuste per il tecnico portoghese, ma dovrà fare meglio dei 9 gol segnati lo scorso anno in campionato. Ci ha messo poco, invece, Pau Lopez per dimostrare di essere un portiere superiore a Olsen, bravo con i piedi e tra i pali. Il rinnovo del contratto, invece, ha dato una nuova tranquillità a Zaniolo e Cengiz Under: il primo, da trequartista, sembra aver superato la crisi, il secondo sta ritrovando confidenza con il gol. In un centrocampo senza troppe certezze, invece, Bryan Cristante è diventato (finalmente) un punto di riferimento.
La Roma, per stessa ammissione di Fonseca, è una squadra ancora incompleta. Servono un difensore centrale di livello internazionale, un terzino destro, forse un esterno offensivo e un vice Dzeko, se Schick e Defrel dovessero partire. (...) L’altra faccia della medaglia di una squadra molto offensiva è una difesa che, finora, è sempre andata in difficoltà sia che l’avversario si chiamasse Trastevere, Ternana o Real Madrid: in 10 amichevoli la porta è rimasta inviolata solo con Tor Sapienza, Rieti e Gubbio (...). Altro problema, che ha condizionato il mercato, è quello degli esuberi: partito Nzonzi, continuano ad essere fuori dal progetto tecnico Olsen, Gonalons (potrebbe finire al Rennes), Pastore, Defrel, Schick e Coric, con i loro ingaggi più o meno pesanti.
(corsera)