Fosse stato per lui non avrebbe mai svelato la scelta di ridursi l’ingaggio pur di accettare la Roma. Troppo riservato, Pau Lopez, e troppo serio per paura di essere frainteso e magari accusato di voler convincere a parole i suoi nuovi tifosi. Intende conquistarli sul campo, lo spagnolo, portiere più pagato della storia della Roma. E per questo, quando accanto a lui il d.s. Petrachi conferma come sia il ragazzo sia il suo agente abbiano rinunciato a dei soldi pur di convincere il Betis, Pau Lopez quasi arrossisce. E’ l’unico momento di imbarazzo della conferenza stampa, perché per il resto il nuovo portiere del club, che ha scelto la maglia numero 13, si mostra molto sicuro di sé. Soprattutto quando rispedisce al mittente i paragoni con Alisson: «Non mi piace paragonarmi, io sono Pau e sono qui per scrivere la mia storia». (...) Ha scelto la Roma per avere la possibilità di giocare titolare e perché voleva un club che lo facesse sentire importante come era successo con il Betis Siviglia: «Erano le mie due opzioni, non c’erano altre possibilità». Il riferimento è al Barcellona, che infatti al suo posto ha preso l’ex portiere della Fiorentina, Neto. Ma ora non ha tempo di pensare a quello che è stato o a quello che poteva essere, Pau Lopez, e a Trigoria lo fa capire molto chiaramente. Con un auspicio per il suo futuro: «Sono qui per scrivere la mia storia. Spero semplicemente che sia una storia molto bella».
(gasport)