Emigrante d'oro. Mai tirare un calcio ai quattrini, El Shaarawy diventa ricco in Cina

09/07/2019 alle 16:56.
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LIBERO (T. LORENZINI) - Altro che emigratis. Un mazzo di fiori, sciarpetta al collo e 48 milioni di euro in tasca. Comincia proprio bene l'avventura cinese di allo Shanghai Shenhua. L'ex attaccante della Roma ha firmato un triennale da circa 16 milioni di euro netti a stagione (18 i milioni versati ai giallorossi per il cartellino), raggiungendo così Graziano Pellè (allo Shandong Luneng dal luglio 2016: deve dire grazie ad Antonio per averlo fatto esplodere all'Europeo) in cima alla lista dei calciatori italiani più pagati. Fate voi. Chiamateli miracolati per i quattrini che prendono, chiamateli bolliti perché se ne vanno dove il pallone piuttosto che una passione e una tradizione rappresenta un'industria creata a tavolino e decollata in seguito ai diktat politici e al business degli sponsor. «Vinceremo il Mondiale entro il 2050», sentenziò (minacciò?) il presidente Xi Jinping nel 2011. Staremo a vedere.

Comunque vogliamo chiamarlo, il d'oro molla il calcio vero e a 26 anni probabilmente sceglie che va bene così, magari uscendo anche dai radar della Nazionale. Un po' come Giovino, che oggi si becca 10 milioni puliti dall'Al-Hilal (terzo italiano più pagato) dopo averne incassati una ventina nell'esperienza canadese a Toronto: un ribaltone di vita e professione, per un 28enne che giocava nella . «Ringrazierò sempre i tifosi della Roma per questi anni passati insieme», ha esclamato Stephan prima di imbarcarsi da Fiumicino, camicia azzurra, occhiali da sole e zainetto: da turista o da baby pensionato? Certo che è dura rinunciare a 131 mila euro al giorno, 5.400 euro all'ora e via così: a voi la calcolatrice... Nilmar, uno dei talenti brasiliani più cercati (era stato inseguito anche da Roma, Lazio e ) nel 2011 dribblò tutti accettando i petrodollari dell'Al-Rayyan, in Qatar «So che questa scelta pregiudicherà il mio futuro. Ho già 28 anni. Praticamente, è come ritirarsi», confessò.

MITI E IPOCRITI - Magari si sarà consolato pensando che anche qualcuno che al calcio ha dato qualcosina più di lui non si è poi fatto problemi a esibirsi a ritmi da casa di riposo là dove c'era gente disposta a mettersi le mani in tasca: da Pelè a Chinaglia, fino a George Best o Beckenbauer, pure loro per qualche milioncino di dollari si sono fatti un paio di giri per gli stadi americani. Agli dei piacciono miele e ambrosia, ma anche il portafogli gonfio di "grano". Lo ha spiegato bene Samuel Etó o, campione di tutto con e , che nel 2011 ci ha messo due secondi a precipitarsi in Daghestan: «Diffido da quelli che dicono che non si muovono per soldi. Ho ricevuto un'offerta dall'Anzhi (20 milioni per tre anni, poi ne è rimasti due, ndr), l'ho valutata e accettata. Sono un mercenario perché più del progetto mi hanno convinto i soldi? E semplice, ho accettato perché avrò un mucchio di denaro per dare una possibilità ai bambini africani che sognano di diventare calciatori».

troverà come compagni di squadra l'ex Fredy Guarir e l'ex Udinese Odion Ighalo. Lascia la Roma dopo tre anni (109 gare, 34 gol), ha lottato per un anno intero per andare in e si ritrova ora in una squadra che, a metà campionato, "veleggia" un solo punto sopra la zona retrocessione. Ad allenarlo ci sarà il sudcoreano Choi Kang-hee, già alla sua terza panchina nel 2019. Auguri...