LEGGO (F. BALZANI) - Vendicare il 7-1 è diventato l'obiettivo minore. La Roma, a tre giorni dalla batosta col Napoli, stasera avrà ben altri pensieri in un Olimpico semivuoto (previsti 30 mila spettatori) contro la Fiorentina che la umiliò due mesi fa in coppa Italia dando di fatto inizio al tracollo della squadra giallorossa. Solo una vittoria riaccenderebbe una flebile speranza per la Champions. Una nuova sconfitta, in attesa pure dell'impegno di sabato con la Samp, potrebbe portare invece Ranieri a interrompere dopo appena un mese il rapporto e metterebbe la Roma nei guai pure per l'Europa League. Il tecnico - che si è scusato per aver tardato appena 5' in conferenza - dice di pensare alla Roma «25 ore al giorno per risolvere i problemi». Che sono tanti: dalla tenuta difensiva al disordine tattico passando per i tracolli mentali e una forma fisica disastrosa. Ranieri dice pure di non aver sentito Pallotta dopo la disfatta con il Napoli e ammette che «c'è una perdita di fiducia, ma io voglio una squadra di uomini che reagisce alle avversità». Una frase già sentita dopo Ferrara e alla vigilia della sfida al Napoli. «Mi auguro che quelle sconfitte oltre al 7-1 di coppa Italia possano essere la benzina utile per reagire». Reazione che Ranieri non ha ottenuto da Olsen. Lo svedese stasera dovrebbe sedersi in panchina: «Sto valutando se far giocare lui o Mirante. Deciderò in queste ore». In dubbio, per motivi fisici, c'è pure Dzeko anche perché l'intesa con Schick sembra proprio non voler arrivare: «Uno dei due potrebbe andare in panchina. Edin ha un grosso versamento all'anca quindi dovrò vedere come sta. In questo momento sono come un farmacista: devo capire chi può giocare dall'inizio, chi può giocare 30 minuti e chi non posso rischiare».
Dito puntato ancora una volta su preparazione e recupero infortuni. Tornano Pellegrini e Under (solo il turco può giocare dal 1'), ancora in forse De Rossi. Ranieri boccia pure l'ipotesi di affidarsi ai giovani: «Quando le cose vanno così serve esperienza, oltre che i giovani, e serve una squadra corta, compatta. Il Napoli ha corso quanto noi, ma da squadra. Noi no. Non capisco perché tutti vogliono imitare il tiki taka, non bisogna correre rischi». Battute finali sul futuro dei due simboli, De Rossi e Totti: «Daniele penserà se continuare a giocare o allenare. E' una sua scelta. Francesco è già un punto di riferimento importante per noi. Ha iniziato un anno e mezzo fa come dirigente e sta proseguendo un percorso». Nella Fiorentina di Pioli (che a giugno dovrebbe essere sostituito da Di Francesco) è ancora in dubbio Chiesa che però è stato convocato.