IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Sembra un incubo, invece è tutto vero: Roma disfatta, sull’orlo del disastro, fuori dall’Europa; un presidente assente e lontano insulta i giocatori, dopo aver schiantato due allenatori e il direttore sportivo. Ma chi consiglia Pallotta, l’altrettanto assente Baldini? Stento a crederlo, perché di errori così clamorosi neppure Baldini sarebbe capace. Hanno semplicemente perso la testa: Pallotta si è concentrato sul suo unico interesse, lo Stadio, e ha messo insieme un pasticcio enorme anche qui, condizionato dalla sua avidità. Quando nel calcio si perde la testa, si rischia una rottura veloce e totale.
E le sconfitte di Ranieri hanno avuto il sapore amaro di una disfatta, proprio per la mancanza di una reazione da parte di tutte le componenti. Giocatori stanchi, ma di sentire bugie e assurdità, a cominciare da quelle dette e scritte su Di Francesco. I più forti di loro sono anche i più arrabbiati e - a eccezione di De Rossi, per motivi storici - non trovano grande attrazione nell’attuale conduzione del club. Non resta che Totti, dicono in molti, ma forse è tardi anche per lui.