Raggi resiste. Se l’arresto del presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito è stato il terremoto che ha fatto tremare il Campidoglio, il caso Frongia, assessore indagato in relazione al primo filone dell’inchiesta collegata allo stadio della Roma, vale come una scossa di assestamento dal valore, comunque, molto politico. Che, in attesa di un’archiviazione che sembra scontata, si concretizza con l’autosospensione dal M5S dell’assessore fedelissimo di Raggi [...]
Si tratta, in realtà, di una sorta di dimissione a tempo dalla giunta capitolina, una mossa dettata dalla strategia politica dei vertici del Movimento nazionale che, fin da subito dopo l’arresto di De Vito, è impegnato a dimostrare la presenza di «anticorpi» al malaffare. [...] Di fatto tocca a Raggi accettare o rifiutare le dimissioni del suo assessore. E una decisione in questo senso è attesa per la prossima settimana, quando la posizione di Frongia sarà più chiara. Per ora la questione è congelata [...]
(Corsera)