LEGGO (F. BALZANI) - Da Bologna al Bologna c'è un Olsen in più e tre punti benedetti ma immeritati. La Roma resta incollata al treno Champions ma deve ringraziare i miracoli del portiere svedese che ha evitato in più di un'occasione la caduta con almeno quattro miracoli su Soriano e Poli. Il passo indietro rispetto alla bella gara col Porto è evidente soprattutto nel primo tempo quando la squadra si schiera con un 4-3-3 orfano del (purtroppo o per fortuna) indispensabile De Rossi. Il centrocampo con uno Nzonzi soporifero e un Cristante distratto ha sofferto tanto e in difesa le solite amnesie di Fazio e Florenzi hanno peggiorato le cose. Nella ripresa Di Francesco ha aggiustato modulo e uomini con l'ingresso decisivo di El Shaarawy bravo a prendersi un rigore sacrosanto realizzato da Kolarov (con 7 gol è il difensore più prolifico d'Europa nonché i vicecapocannoniere della rosa), e quello dello stesso De Rossi che prima ha rimproverato Florenzi che stava perdendo tempo consegnandogli la fascia da capitano poi è andato a svettare di testa per mettere sul piedone di Fazio il gol del 2-0. Nel finale la solita paura e la rete bolognese con Sansone.
Anche Di Francesco non è soddisfatto: «Abbiamo vinto come non piace a me. Abbiamo preso di nuovo gol, ma ho avuto una risposta dopo un primo tempo svogliato. Nel primo tempo hanno vinto molti duelli che in campo fanno la differenza e meritavamo di andare sotto. Eravamo poco lucidi nelle scelte, sbagliavamo passaggi semplici. Cose che non possiamo permetterci. Nel secondo tempo siamo stati più bravi e ordinati anche se con qualche errore di troppo. Cambiare serve a livello tattico ma pure di mentalità. La lucidità mentale può fare la differenza». E dovrà farla nel trittico di partite che aspetta la Roma: Frosinone, Porto e Lazio. La vittoria resta comunque fondamentale per non far scappare le milanesi e allontanarsi da Atalanta e Lazio ora a -3. «Faccio i complimenti al Bologna, ma abbiamo vinto da squadra matura», il commento di Fazio. Gli risponde Mihajlovic: «Anche il pareggio ci sarebbe stato stretto, ma se non la butti dentro una grande come la Roma prima o poi ti punisce».
Prima della gara Monchi ha parlato di Dzeko e Zaniolo: «Nicolò ha la testa giusta per reggere la pressione. Il futuro di Edin? Conta il presente». Proprio Zaniolo ha giocato una gara da terrestre dopo tante prestazioni extra. Non si può non pensare alla pressione psicologica di una settimana sulle montagne russe tra la doppietta in Champions e certe interviste.