LEGGO (R. BUFFONI) - Eusebio Di Francesco è il Re di Coppa della Roma. Meglio di Liedholm e di Capello; meglio di Spalletti e di Garcia. Lo dicono le statistiche riferite al rendimento in Champions League/Coppa Campioni: l’attuale tecnico giallorosso con 9 vittorie in 16 partite viaggia alla media di 1,81 punti a match; meglio del mitico Nils che condusse la Roma in finale di Coppa Campioni (1,6); meglio di Don Fabio (1,23), Spalletti (1,50), Ranieri (1,43) e Garcia (0,92). DiFra che già lo scorso aprile era entrato nel gotha giallorosso all time centrando la semifinale di Champions come solo Liedholm seppe fare. Eppure il tecnico abruzzese resta al centro delle polemiche. Ci sono dati oggettivi: nono posto in classifica ad anni luce dalla Juventus e a -5 dal quarto posto; 14 reti subite che fanno della difesa della Roma l’ottava del campionato. Però DiFra non piace anche per questioni soggettive: eccessiva semplicità nella comunicazione (ovvero dire sempre pane al pane e vino al vino); troppi riferimenti ai singoli giocatori nel post partita; gioco esteticamente brutto. E, sempre parlando di estetica, c’è anche chi arriccia il naso per il look dell’abruzzese, sempliciotto e “arrosticinaro”. Infantino recentemente ha accusato: «Gli attacchi di Football Leaks? Non tollerano che un immigrato italiano sia presidente della Fifa». Forse allora l’Abruzzo è troppo poco chic per alcuni palati che preferirebbero il più elegante Paulo Sousa e che dimenticano, o non sanno, che dalla regione dirimpettaia proveniva Italo Foschi fondatore e primo presidente della As Roma.