LAROMA24.IT - Dopo i successi sul Frosinone e Lazio, arriva anche la vittoria, la prima, in questa edizione di Champions League, alla seconda giornata del girone contro il Viktoria Plzen all'Olimpico con un sonoro 5-0. In luce Edin Dzeko, autore di una tripletta, che, come scrive Andrea Di Caro sulle colonne della "Gazzetta dello Sport" "è tornato. Aveva segnato nella prima di campionato a Torino e poi si era eclissato, tra sbuffi e accenni di polemiche. Ieri ha messo in scena tutto il campionario". Per Giancarlo Dotto sul "Corriere dello Sport" "si conferma, insomma, Di Francesco un allenatore che dà il meglio di sé quando “ascolta” il calcio della sua squadra, premiandone le attitudini, anche a costo di fidarsi meno dei suoi precetti e dei suoi moduli".
Si domanda Daniele Lo Monaco su "Il Romanista":"Matta Roma che ci hai fatto dubitare per troppo tempo, dov’era la bellezza ammirata ieri sera nei caldissimi giorni scorsi passati tra imprecazioni e crisi di panico, tra una sconfitta col Bologna e un balbettante pareggio col Chievo o magari l'Atalanta?" e non dubita "questa squadra è fortissima e non dobbiamo aspettare Empoli per sostenerlo".
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Tre minuti, scarsi. Sono bastati alla Roma per realizzare la vittoria più ampia della sua storia in Champions, ma soprattutto a Dzeko per castigare ancora una volta la sua vittima sacrificale. Contro i cechi del Viktoria Plzen l'attaccante bosniaco dà il meglio di sé dai tempi del City: in totale sono nove le reti rifilate agli avversari di Champions in otto partite. Ma più in generale è quando si spalancano le porte d'Europa e le ventate di Champions arrivano fin sopra il prato verde dell'Olimpico, che lui diventa davvero micidiale (ha segnato nelle ultime 4 partite europee in casa) a conferma di una crescita personale coincisa con quella di un gruppo che sembra ritrovato. Non lo certifica la partita col Viktoria ma una striscia che parte dal campionato e la voglia di riscatto dopo aver toccato il fondo a Bologna. Da lì in poi è stata un'altra squadra alla quale manca ancora la trasferta di Empoli che fara da cartina tornasole e potra certificare il ritorno o meno della Roma: quella vera. Ma intanto Di Francesco si gode la Champions, vince la partita che doveva senza patemi (certo lì dietro la Roma riesce a ballare qualche volta anche contro il modesto Viktoria) e rianima una classifica fin qui a zero dopo il tonfo di Madrid. Il Real perde a Mosca e azzera tutto o quasi: qualificazione apertissima... per tutti. Il tecnico e costretto a cambiare proprio dopo aver trovato la quadra del gioco della sua «nuova), Roma.
Orfano di De Rossi, Manolas e Pastore smonta la squadra che aveva vinto il derby, riporta Florenzi basso, Santon si riaccomoda in panchina e Nzonzi in mezzo va a fare il regista con Cristante lì vicino a fargli da balia modello Strootman. Pellegrini gioca qualche metro più avanti ed e libero di muoversi e di mandare in profondità la coppia offensiva Under-Kluivert che regala alla serata accelerazioni da capogiro e fa intravedere grandi cose per il futuro. In mezzo, come dicevamo, sempre Dzeko che apre la partita con un diagonale perfetto e raddoppia dopo quaranta minuti. Stop da fenomeno, sulla bella palla profonda di Under e girata da almanacco del calcio che inchioda per la seconda volta il povero Kozacik. Fa 2-0 in mezzo al quale una bellissima traversa sempre di Under e tanta altra roba: pure un paio di brividi inutili fatti correre sulla schiena dei 41.000 romanisti da Olsen e un gol clamoroso sbagliato da Florenzi su altra gran palla di Pellegrini. La ripresa è amministrazione, il primo gol in Champions quest'anno di Under premiato anche lui da un assist delizioso di Pellegrini, e il primo gol (all'esordio da titolare) in Champions Kluivert (che diventa il più giovane romanista in gol in Champions) con tanto di dedica a Nouri. Poi cambi pensando al campionato, gol annullato a Fazio e terzo sigillo di Dzeko che fissa il risultato sul 5-0. La Roma vince la prima in Champions, incassa i primi 2.7 milioni e ora tutti a Empoli per le dovute conferme.
GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARO)
Tre tre, su su. Una serata luccicante per cambiare le filastrocche e raccontare nuove storie. Juve e Roma, contro squadre obiettivamente molto inferiori, si regalano una notte di gol e magie e ritrovano due grandi protagonisti: Dybala e Dzeko che segnano tre gol a testa e si portano via il pallone. [...] E se parliamo di numeri quelli della settimana delle rinascita della Roma sono da applausi: tre vittorie (tra cui il derby), 12 gol fatti e 1 subito. Della serie: come cambiare volto e svoltare. Si chiedeva a Di Francesco di uscire dalla crisi ma nessuno si aspettava che ci sarebbe riuscito in questo modo: i giallorossi ritrovano compattezza, carattere, gioco e giocatori. Lui ha gestito e superato le difficoltà: complimenti. Mancava all'appello il grande protagonista della passata Champions, Edin Dzeko. E' tornato. Aveva segnato nella prima di campionato a Torino e poi si era eclissato, tra sbuffi e accenni di polemiche. Ieri ha messo in scena tutto il campionario. Fanno festa anche Under (che quando si accentra da destra e spara di sinistro ricorda il Bruno Conti dei tempi antichi) e Kluivert. La Roma può riprendere il cammino con rinnovato entusiasmo. Nel girone la vittoria del Cska col Real mette in scena una rivale in più: i russi guidano con 4 punti, ma ora anche la Roma se la può giocare per il primo posto. C'era riuscita lo scorso anno contro Chelsea e Atletico, perché non crederci di nuovo?
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
La Juve vince anche senza Ronaldo (a dir la verità anche senza Mandzukic), ha ancora tanta stoffa che le avanza. [...] Vince bene anche una Roma opposta a quella del derby, ben schierata per una partita più facile. C'è stato un momento in Europa in cui l'arrivo di qualunque straniero sembrava aver ridistribuito la qualità fra ricchi e poveri. [...]
LA REPUBBLICA (G. MURA)
[...] Alla D di Dybala risponde la D di Dzeko. Suoi i primi due gol e l' ultimo nel 5-0 al Plzen, morbido quel tanto che basta a garantire una goleada che può ridare fiducia. Dzeko va coccolato, diceva Di Francesco alla vigilia. Sì, ma anche rifornito di buoni palloni, in geenre sa cosa farne. Al Viktoria, anche due anni fa, aveva segnato tre gol. A bersaglio pure le punte esterne, Under e Kluivert. Soddisfacente il 4-2-3-1, con Lorenzo Pellegrini molto mobile e ispirato, ma per dare giudizi attendibili, per Juve e Roma, occorrerà aspettare partite più impegnative. [...]
CORRIERE DELLO SPORT (G. DOTTO)
Solo belle notizie dalla cronaca di una Roma straripante. A cominciare dalla riesumazione di Dzeko, i boati di Under e Pellegrini e il primo gol romanista di Kluivert. Tre vittorie consecutive sono più di un brodo caldo e poco meno di un elisir dopo l’irrespirabile figuraccia di Bologna. Troppo scarso il Frosinone, troppo inverosimile la Lazio, troppo penetrabile il Viktoria. Ma, tutte insieme, sono il ritorno alla vita. Si conferma, insomma, Di Francesco un allenatore che dà il meglio di sé quando “ascolta” il calcio della sua squadra, premiandone le attitudini, anche a costo di fidarsi meno dei suoi precetti e dei suoi moduli. Una cosa voglio dirla su Under. Mi gioco la mano sinistra. Quando nel primo tempo rientra sul sinistro e stampa la palla sulla traversa vedo già oggi il fuoriclasse che sarà domani. Il gol in proprio, altri due indotti, un assortimento magnifico di folate, sterzate, botte e finale. Pallotta, please, non cadere in tentazione.
LA STAMPA (G. GARANZINI)
[...] Ha vinto bene, e persino più largo anche la Roma, lanciata dai gol di Dzeko e presa per mano, come già nel derby, da uno splendido Pellegrini. Avversari modesti anche in questo caso e lo si è visto in particolare sui primi due gol di Dzeko: ma la personalità di Pellegrini, come quella di Bernardeschi, di Chiesa finché rimane in piedi sono fieri segnali di speranza in chiave azzurra.
IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)
[...] La Roma sfrutta le vitamine del derby, Dzeko fa i numeri, cioè tre gol come Dybala, Pellegrini gioca da artista, i cechi del Viktoria Plzen in vacanza romana, Di Francesco con la pancia piena per la sconfitta del presuntuoso Real Madrid che da tre partite non va in gol e lascia le nacchere al Cska.
IL ROMANISTA (D. LO MONACO)
Matta Roma che ci hai fatto dubitare per troppo tempo, dov’era la bellezza ammirata ieri sera nei caldissimi giorni scorsi passati tra imprecazioni e crisi di panico, tra una sconfitta col Bologna e un balbettante pareggio col Chievo o magari l'Atalanta? Dov'era questo Dzeko, dov'erano Kluivert e Under, dov'era questo 4231 e dov' era quest'organizzazione difensiva, dov'era nascosta la forza che sapevamo esserci e non vedevamo più? Sembra un anno fa ma sono passati appena sette giorni dalla sfida col Frosinone e dal terrore che avevamo negli occhi mentre camminavamo lungo viale dei Gladiatori prima della partita e nelle nostre teste Ciano e Crisetig assumevano fattezze da orchi, spaventosi quanto difficili da (ab)battere. E invece, sette giorni e tre partite dopo, ci ritroviamo qui a leggere della crisi del Real Madrid, mentre la Roma ha segnato dodici reti facendosene una da sola (al derby). Si può dire che la malattia è guarita? Per saperlo con certezza manca ancora la certificazione di Empoli, sabato sera. Da domenica, col check point della sosta, ci sarà modo di riconsiderare tutto quello che è successo in questo pazzo mese e mezzo di stagione e ridare il giusto valore a tutto ciò che la Roma è in grado di esprimere. Ma questa squadra è fortissima e non dobbiamo aspettare Empoli per sostenerlo.