Roma: Mancini o Di Francesco, con Zaniolo chi ha ragione?

04/09/2018 alle 04:05.
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ILMESSAGGERO.IT (M. FERRETTI) - Non capita tutti i giorni e, soprattutto, non capita a tutti i calciatori di essere convocati in Nazionale, quella vera, senza aver giocato neppure un secondo in Serie A. E, in questi casi, l’interrogativo è il seguente: sbaglia, esagerando, il ct azzurro a chiamarlo oppure sbaglia, sottovalutandolo, l’allenatore di club a non farlo giocare? Domande legittime, ad esempio, nel caso di Nicolò Zaniolo, classe 1999, centrocampista offensivo, neo acquisto della Roma convocato da Roberto Mancini per la sua Italia anche se non l’ha mai (ancora) impiegato in prima squadra. Zaniolo è arrivato alla Roma da poche settimane dopo aver brillato con l’Italia giovanile e questo, probabilmente, ha spinto Mancini, forte delle ottime relazioni dei suoi collaboratori, a chiamarlo a Coverciano. Ma un conto è partecipare ad uno stage e un altro trovare spazio in una squadra come la Roma. Questo per dire che Eusebio non può essere responsabile del mancato utilizzo del centrocampista. Anzi, da Trigoria filtrano giudizi più che lusinghieri del tecnico sul conto dell’ex interista.

Solo che tutto deve avere un suo tempo, specie se/quando le cose non vanno benissimo. Ma che Zaniolo nella Roma goda della massima stima lo testimonia un retroscena di un paio di mesi fa: Monchi ha avviato in via definitiva la cessione di all’ solo nel momento in cui il club nerazzurro ha inserito Zaniolo nel pacchetto. S’era parlato di altri giovanotti, mai di lui: quando l’ ha “ceduto” su Zaniolo, la Roma ha chiuso in fretta la trattativa. E questo, per ovvi motivi, non può non dire qualcosa. L’esordio in A per Nicolò arriverà, arriverà.

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