IL TEMPO (F. SCHITO) - Un gol delizioso. Cross di Florenzi ad attraversare il campo e tiro al volo del Faraone che batte Sorrentino. Poteva essere il preludio di una vittoria rotonda, quella che manca ancora in questa stagione tra le mura amiche dell'Olimpico. E invece il gol di El Shaarawy e il primo di Cristante in giallorosso non sono bastati a regalare i tre punti alla Roma di Eusebio Di Francesco.
«Abbiamo rischiato anche di perderla le parole di El Shaarawy al termine del match e questa è una cosa su cui dobbiamo riflettere perché non è la prima volta che succede. Questa partita però, rispetto alle altre dove avevamo avuto un calo, è stata dominata. Siamo riusciti ad andare in vantaggio e l’unica cosa che posso dire è che dovevamo chiuderla. Non è andata così e sicuramente ci hanno condizionato gli episodi, dovevamo stare più attenti su delle situazioni difensive. È mancata la determinazione necessaria per vincere, è un pareggio che fa male».
Preoccupa principalmente il fatto che farsi rimontare sta diventando un'abitudine, specialmente in casa, come accaduto dopo l'iniziale vantaggio contro l'Atalanta, divenuto presto un boomerang con il momentaneo 1-3 della Dea. «Dare una spiegazione è difficile. Dobbiamo migliorare sia a livello difensivo, sia negli altri reparti. La n stra squadra dietro è composta da giocatori di cattiveria e esperienza. Si poteva fare qualcosa in più dal punto di vista tecnico. Dobbiamo essere tutti molto più attenti in alcune situazioni e cercare di migliorare, rialzando la testa».
Adesso la partita più difficile, mercoledì la Roma esordirà in Champions League in casa del Real Madrid: «Dobbiamo ricordarci cosa è successo l’anno scorso a Londra (3-3 contro il Chelsea, poi sconfitto all'Olimpico, ndc). Prove remo a fare la nostra partita, resettando questo passo falso. Sarà dura - conclude il Faraone - perché giochiamo con i campioni d'Europa, ma dobbiamo provarci». Sul campo più difficile del mondo.