[...] Il derby è una sorta di tagliando, un passaggio obbligato che fa da cartina di tornasole alle ambizioni di Edin Dzeko e Ciro Immobile, soprattutto in un momento in cui il giallorosso arranca (solo un gol in 7 partite ufficiali, alla prima giornata) e il laziale è in crescita (4 reti per lui: 3 negli ultimi 3 match). La Capitale, oggi, li attende. Soprattutto Eusebio Di Francesco, che perdendo malamente la Stracittadina vedrebbe di nuovo messa in discussione la panchina, nonostante la fiducia ribaditagli dalla società. «Edin ha avuto anche delle occasioni importanti per far gol e magari non ci è riuscito – dice il tecnico –. Non mi interessa il suo rendimento personale bensì l’interesse di squadra, è quello che l’anno scorso ha fatto e si diceva che ci ha preso sulle spalle». «Ho giocato a calcio in molti Paesi ora, ma è solo a Roma che mi sono sentito come se fossi a casa – ha spiegato Dzeko a «The Palyers Trubune» – . Vorrei essere venuto qui un po’ prima nella mia carriera, perché Totti mi avrebbe aiutato a segnare tanti più gol. Giocare alcune stagioni con lui ha migliorato il mio gioco in maniera massiccia».
Anche Immobile sarebbe voluto approdare prima alla Lazio. I tifosi lo adorano, la società lo coccola. Al punto da proporgli un nuovo rinnovo contrattuale meno di un dopo il precedente. Per la Lazio, per il derby e anche per Olsen. Sì, con il portiere che ha negato il Mondiale a lui e all’Italia .
(Gasport)