IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Fra le carte delle intercettazioni c'era già un passaggio indicativo: Luca Parnasi stava trattando la cessione di tutto il "pacchetto completo" - terreni e progetto approvato - con la DeA Capital Real Estate, una delle più importanti società di fondi di gestione del risparmio. Ora, i nuovi vertici di Eurnova puntano a "sganciarsi" dall'affare Stadio un minuto dopo aver ottenuto il via libera finale da parte del Comune (con il voto sulla variante urbanistica) e la firma della Convenzione con il Campidoglio.
In realtà, che Eurnova non sarebbe mai stata "l'unico" partner dei giallorossi nella costruzione dell'impianto era cosa nota sin dall'inizio. Eurnova non è una società di costruzione, soprattutto non di questo tipo di costruzione, ma una società di sviluppo immobiliare. In sostanza si occupa di progetti e burocrazia più che di tirar su muri e tramezzi. Non è, quindi, in sè una novità il fatto che siano in corso trattative per il subentro di altri gruppi ad Eurnova al momento dell'avvio dei cantieri. Scriveva il Giudice per le Indagini preliminari nell'ordinanza di arresto di Luca Parnasi: "E' emersa la volontà di Parnasi di vendere il terreno sul quale sorgerà lo Stadio nonché il progetto complessivo, comprensivo di autorizzazione" fino ad ora conseguite, si legge nelle carte dei magistrati. "La convenzione urbanistica con il Comune di Roma sarà quindi sottoscritta dal soggetto che in quel momento risulterà proprietario".
Secondo i magistrati, l'operazione si doveva concludere con la DeA Capital, società fondata nel 2000 da Carlo De Benedetti, con sede a Milano, acquisita nel 2007 dal Gruppo De Agostini che la rinomina in DeA Capital, si occupa di trovare investimenti immobiliari per far fruttare i soldi investiti nel fondo. La DeA, dopo aver precisato di non essere coinvolta nell'inchiesta ha interrotto subito le trattative, ha sostenuto che si era solo in una fase preliminare. Per il Gip era, invece, "in fase conclusiva. Dall'ascolto di alcune comunicazioni emerge che si sta stipulando un accordo non vincolante e nei prossimi mesi è prevista la firma preliminare". Parnasi da questa operazione avrebbe guadagnato "200 milioni di euro" a fronte di una spesa per l'acquisto delle aree di "42 milioni, pagamento per altro non ancora ultimato" con un incremento di cinque volte il valore iniziale ovviamente dovuto "alle autorizzazioni amministrative", tra cui primeggia la variante urbanistica.
Nei giorni scorsi era trapelata un'indiscrezione secondo cui il colosso dell'hôtelerie, Starwood, potesse subentrare a Eurnova. Secondo ulteriori indiscrezioni -che al momento non trovano conferme ufficiali nello staff della società giallorossa - il contatto sarebbe una sorta di gioco a più sponde: sarebbe il presidente giallorosso, James Pallotta, che starebbe cercando di coinvolgere Starwood - insieme alla quale nel 2014 venne rilevato il 31% del pacchetto azionario della Roma in mano a UniCredit - ad impegnarsi anche da questo punto di vista. Nel progetto, del resto, è stato inserito anche un hotel, cosa che a Starwood potrebbe far gola. Le voci di corridoio, però, lasciano aperta la porta anche a una soluzione alternativa: vi sarebbero altre offerte sul tavolo, da parte di altri gruppi asiatici e australiani per entrare nell'affare. Segno che, tanto male poi, non deve essere.