LEGGO (F. BALZANI) - Confusa, ma di certo poco felice. La Roma continua a vivere con poca serenità la sosta per le nazionali. Dopo Di Francesco nel mirino della critica è finito pure Monchi per le tante (troppe) cessioni illustri e per acquisti che non si stanno dimostrando all'altezza. Tra loro c’è Schick, anche se il ceco fa parte della prima campagna acquisti dello spagnolo. L’attaccante, dal ritiro della nazionale, non nasconde il momento di caos: «Siamo un po’ confusi, dobbiamo assestarci. Sono arrivati tanti giocatori, forse 11, o anche di più. Davvero molti, tra cui diversi giovani. Dall'altra parte sono partiti Alisson, Nainggolan e Strootman. Erano tre titolari. C’è confusione in gara, ma credo che la squadra sia buona». Pure Schick però deve fare chiarezza sul suo ruolo e sul suo futuro visto che fin qui ha segnato appena 2 gol in 24 apparizioni. Poche dall'inizio come precisa mister 42 milioni: «Sono in forma e motivato. Sono un po’ triste per non aver giocato tanto dall'inizio e per non essere riuscito a segnare contro il Milan, ma comunque mi sono sentito molto bene». Chissà come la pensa Monchi che ieri ha ricevuto una frecciatina proprio dal giocatore più pagato nella gestione americana. Patrik però ha solo espresso quello che è il pensiero del resto dello spogliatoio, o almeno di quel che ne è rimasto dalla scorsa stagione. Da Perotti a Dzeko passando per Manolas, ora in molti temono una cessione imminente. È accaduto coi loro ex compagni e stava per accadere allo stesso Dzeko lo scorso inverno. La confusione, anche su quelli che sono gli obiettivi del club, è aumentata a dismisura dopo la cessione di Strootman. L’olandese ieri è stato interpellato sui motivi del trasferimento al Marsiglia. Kevin ha scelto un silenzio che fa molto discutere: «Non parlo del trasferimento. Ho troppo rispetto per la Roma». Parla dal ritiro dell’Olanda, invece, Kluivert. E pure lui chiede spazio a Di Francesco che a Milano ha deciso di rinunciare a tutte le ali a disposizione: «Voglio diventare titolare, sono venuto qua per questo. Sicuramente non è ancora arrivato il mio momento. Tutti sapevano che l’inizio a Roma sarebbe stato difficile perché si aspettano tanto. All’Ajax ero più libero in campo, mentre qui devo giocare più verso l’interno. Mi sento sempre più a mio agio». E in questo, dice Kluivert, lo aiutano «i grandi giocatori che sono a Trigoria. È solo un bene perché ti rendono più intelligente». Tra questi di sicuro c’era Strootman che Justin ha potuto riabbracciare almeno in nazionale.
Bufera Monchi. Schick: "Confusi dal mercato". Strootman: "Taccio per rispetto"
05/09/2018 alle 13:13.