IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Giochiamo prima di tutti e di venerdì: poco riposo e molta ansia per il Milan-Roma di questa sera, forse da tutte e due le parti, ma in modo molto diverso. Il Milan può ritenersi soddisfatto del suo avvio a Napoli, non del risultato finale. La Roma, al contrario, ha l’amaro in bocca per la gara con l’Atalanta e anche in questo caso non per il risultato, ma perilmodoincuiè maturato. Un’evidente inferiorità per tutto il primo tempo e poi tanto cuore per strappare un pareggio che una Roma più equilibrata e meno nervosa negli ultimi minuti avrebbe trasformato in vittoria. Dietro le quinte, la cessione di Strootman, che ha monopolizzato l’attenzione, perché Kevin era riuscito a conquistare un gran posto nel cuore dei tifosi e anche nello spogliatoio. Un trascinatore, come Nainggolan, anche lui perno in un centrocampo che ora sembra troppo fragile. E con il piccolo veleno della cessione a mercato chiuso. Brutta storia, anche se l’allenatore dice che gli aveva chiesto di andarsene. Ipotesi, illazioni, veleni, come è successo nel caso Malcom. Niente prove, sarà il campo il vero giudice, ma il clima è di sospetto e non aiuta. Poi, stasera gli americani dell’una e dell’altra parte, i due bomber Higuain e Dzeko, i mitici Totti e Maldini e i due allenatori ex giocatori. Ma ad Eusebio tocca una risposta chiara sul modulo: abbiamo visto tutto, stasera aspettiamo la vera nuova Roma.