A vederli vicini, durante una delle prime partitelle della stagione, si capisce già che alla fine si intenderanno eccome. Per quanto diversi e molto lontani come tipo di giocatore, per quanto uno sia il «vecchio» di Trigoria e l’altro il neofita. Ma che neofita, verrebbe da dire, il più atteso in assoluto. E magari sarà proprio Daniele De Rossi, ieri al 18° ritiro con la maglia della Roma (anche se alcuni a singhiozzo per motivi azzurri), a dare una mano ad Javier Pastore ad inserirsi il prima possibile, per permettergli di lasciare subito il segno, di prendersi qui in giallorosso quelle soddisfazioni che a Parigi non sembrava riuscire a portare più a casa. (...) Taglio estivo, fisico tirato a lucido, la voglia di testare subito se e quanto può spingere ancora sull’acceleratore. Il 18° ritiro di De Rossi, il secondo ufficialmente da capitano, è iniziato così, con Daniele pronto come al solito a dare consigli a tutti e, quando necessario, una pacca sulle spalle in più. (...) Non sembra invece voler aspettare molto Pastore, che ieri era di fatto l’uomo più atteso in un ritiro di Trigoria che però non ha richiamato folle oceaniche. Anzi, a dir la verità non ha richiamato quasi nessuno, a salutare il via della stagione della Roma c’era infatti appena qualche decina di tifosi. Dentro, però, l’attesa si sentiva eccome e quando il Flaco ha iniziato a sciorinare qualche colpo dei suoi, allora è stata ripagata in pieno. Un tocco di esterno, una carezza al pallone, una finta tanto bella quanto armonica. Quando si muove lui, Pastore, tutto sembra incastrarsi alla perfezione per una giocata ad effetto, inattesa. (...) Poi se a De Rossi toccherà garantire coperture ed equilibrio, ci dovrà pensare proprio Pastore a regalare assist e fantasia. Ed a vedere dai suoi primi passi in giallorosso, il Flaco non dovrebbe neanche faticare poi tanto nel riuscirci.
(gasport)