IL MESSAGGERO (S. CARINA) - «Con Cristiano Ronaldo alla Juventus il campionato sarà più bello». Di Francesco non arretra di un passo. Un paio di giorni fa aveva dichiarato che «per lo scudetto vogliamo esserci anche noi». Ieri, alla vigilia dell’inizio del ritiro, nemmeno il prossimo arrivo di uno dei due calciatori più forti del mondo ha scalfito il suo proverbiale ottimismo. Che tuttavia non sfocia mai in pressapochismo. Eusebio è un sognatore pragmatico. Sa quando si può osare (ricordate la vigilia del ritorno con il Barcellona?) e quando bisogna rimanere con i piedi ben saldi a terra. In quest’ottica la precisazione, «il mercato è ancora da completare», fotografa il suo pensiero. Ok dunque ai 9 arrivi, va bene iniziare con buona parte della campagna acquisti il ritiro ma se la Roma vuole competere per lo scudetto,manca ancora qualcosa. Come tra l’altro è normale che sia, visto che siamo soltanto al 7 luglio e il mercato chiude il 17 agosto.
INCIDENTE PER RADJA Il riferimento del tecnico è soprattutto al reparto avanzato. Perché se la Roma ha fatto una scelta in mediana, sacrificando Nainggolan (che ieri è rimasto vittima di un incidente sull’A1, direzione Milano, danneggiando la fiancata della sua Ferrari nuova di zecca a seguito di una foratura) per prendere Pastore, Cristante e Coric, è in avanti che bisogna fare la differenza. Lo dicono i numeri della passata stagione: quinto attacco del torneo con 61 reti in 38 gare. La Roma che sta nascendo, con un centrocampo che prevede Pastore mezzala, dà l’idea di una squadra che vuole puntare sulla qualità e che difficilmente, come accaduto lo scorso anno, riuscirà a vincere 8 gare per 1-0. Un conto infatti è avere una diga davanti alla difesa formata dal belga, De Rossi e Strootman. Un’altra presentarsi, come vorrebbero le operazioni di mercato, con una linea composta dal capitano giallorosso, Pastore e Cristante. Di certo avrà meno difficoltà in partite interne come accaduto con il Cagliari, Sassuolo, Atalanta e Sampdoria. Ma se l’idea (coraggiosa) diventa quella di segnare un gol in più dell’avversario, oltre alle reti che porteranno in dote l’argentino (44 centri, comprese le coppe,nel Psg) e Cristante (12 nella passata stagione con l’Atalanta) serve l’attaccante che garantisca in campionato quei gol da sommare al consueto bottino di Dzeko (aspettando Schick).
REPARTO DA COMPLETARE Kluivert infatti è un ragazzo di 19 anni con un talento straordinario che avrà però bisogno di imparare a conoscere il campionato italiano. Anche il padre Patrick, ex centravanti del Milan e del Barcellona, nei giorni caldi della trattativa dichiarò che non avrebbe visto male un altro anno all’Ajax. Under è chiamato a confermare il periodo d’oro della passata stagione, iniziato il 4 febbraio (gol al Verona) ed è rimasto concentrato in poco più di due mesi. Anche a lui, dunque, non va messa fretta. Considerarli ‘certezze’ in una squadra che vuole competere per vincere sembra eccessivo. Senza contare che i due calciatori che li precedono, Perotti e El Shaarawy,con tutte le qualità che hanno palesato nella loro esperienza in giallorosso, non bastano per garantire il salto di qualità. Domanda lecita: lo può assicurare Berardi, reduce da due stagioni deludenti? O serve qualcosa in più? La palla passa a Monchi e a Di Francesco. Una cosa è certa: se il ds ha dichiarato di «aver messo la faccia» sulla cessione di Nainggolan, Eusebio farebbe lo stesso nel caso dell’arrivo del suo pupillo. Intanto arriva un altro preparatore atletico di fiducia, Franco Giammartino,dal Sassuolo.