LEGGO (F. BALZANI) - «Voglio percorrere le orme di mio papà». Justin come Patrick per far pesare il cognome di Kluivert, anche se in Italia l'ex milanista non ha lasciato il segno come a Barcellona o Amsterdam. Justin, che Monchi ha seguito per mesi prima di chiudere l'accordo con l'Ajax, ammette come la Roma sia una tappa «importante della mia carriera. Non so se resterò a vita o andrò via, so che in questo momento era la scelta migliore per me. Non vedo l'ora di iniziare, penso che potremo fare cose importanti. Mio padre ha giocato qui, non abbiamo parlato solo della Serie A, ma di tutto quello che deve fare un calciatore per crescere. Voglio seguire le sue orme e i suoi consigli». Sorriso acchiappa clic e una sicurezza quasi inusuale per uno di 19 anni, Kluivert ha spiegato i suoi pregi e difetti: «Sono veloce e bravo nell'uno contro uno, il mio obiettivo è sempre il gol, ma devo migliorare nella fase difensiva. La Serie A non è inferiore, l'arrivo di Ronaldo può far crescere il movimento». Infine su Totti: «È una leggenda. Ho parlato con lui dopo essere arrivato a Roma, non ha avuto un ruolo nel mio arrivo qui, ma è un punto di riferimento». In questa prima fase di preparazione Di Francesco lo ha impiegato sia a destra sia a sinistra, e così farà anche oggi a Frosinone dove la Roma è impegnata in amichevole (ore 19 Roma Tv) con l'Avellino. In dubbio Florenzi, sottoposto a controlli per una sospetta frattura al setto nasale, e Lorenzo Pellegrini uscito per un trauma contusivo al ginocchio.