Ora per la Roma parte davvero la fase due del mercato, quella dove Monchi deve pensare più a vendere che a comprare. (...) Con un reparto ingolfato come quello di centrocampo, dove allo stato attuale ci sono ben otto calciatori rispetto ai sei che il tecnico della Roma è solito utilizzare: De Rossi, Coric e Gonalons in regia, Pellegrini, Strootman, Cristante, Gerson e Pastore come mezzali. Ecco, da sfoltire c’è proprio questo reparto. Di certo di una pedina (Gerson), con la possibilità di un raddoppio (Strootman) in caso di un’offerta congrua.
(...) E considerando che dei tre in regia non si muoverà nessuno, bisogna tagliare qualcosa tra le mezzali. Gerson in primis, con la Roma che sta provando ad aprire una trattativa sia con l’Atalanta, sia con il Bologna (prestito con diritto di riscatto), mentre la Sampdoria di Walter Sabatini (che l’ha portato in Italia) è sempre alla finestra.
Il secondo nome, invece, potrebbe essere proprio quello di Strootman. (...) Il punto, è, in caso: perché tenere Strootman e perché no. Tenerlo garantirebbe a Di Francesco la presenza dell’unico giocatore davvero muscolare che ha a centrocampo, darlo via vorrebbe dire liberarsi di un ingaggio pesante (oltre 3 milioni) e cedere un giocatore che non sembra in perfetta simbiosi con lo scacchiere tattico del tecnico. È chiaro però che è tutto legato a eventuali offerte e – in caso – al necessario gradimento del giocatore.
E poi c’è Alisson, la cui eventuale cessione può cambiare profondamente tutte le prospettive finali del mercato giallorosso. (...) In questo momento è tutto fermo, con il Chelsea che ha messo la freccia sul Real Madrid (che però ha l’accordo con il giocatore). (...)
(gasport)