IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Lontani. Mai come in questi giorni. Florenzi e la Roma non fanno passi in avanti, fermi sulle rispettive posizioni. Uno stallo che se da un lato lascia le cose in sospeso, dall'altro è sinonimo quantomeno di un rinnovo in salita. Perché i matrimoni vanno fatti in due. E al momento le parti sono distanti. Difficilmente Monchi rilascia dichiarazioni banali. A volte è costretto, suo malgrado, a prendere tempo: «Il rinnovo di Florenzi è il mio prossimo obiettivo» (8 dicembre); «Florenzi? È il futuro (14 gennaio); «Florenzi? C'incontreremo a fine campionato» (7 maggio)». Altre, però, arriva dritto al punto. E quanto dichiarò il 5 aprile, è la chiave dell'impasse attuale: «Voglio tenere Alessandro ma dipende anche da lui». Tradotto: la volontà è rinnovare ma veniamoci incontro.
BINARI PARALLELI Florenzi ritiene che a 27 anni, vice capitano della Roma e nazionale azzurro, meriti di guadagnare quanto i calciatori più importanti della rosa. Per intenderci: sulla falsa riga di Strootman (3,5 milioni più bonus, per arrivare agevolmente a quota 4). A Trigoria propongono un contratto a cifre più basse di circa un milione (3). Il giocatore ne fa (anche) una questione d'orgoglio. Quando firmò nel gennaio del 2015 il rinnovo precedente (con il contratto che scadeva nel giugno 2016), lo fece per tre stagioni, raddoppiando lo stipendio dell'epoca e portandolo a quasi 2 milioni di euro, bonus compresi. Proprio la volontà di non legarsi per un quinquennale, implicava la volontà (avallata all'epoca dall'ex ds Sabatini) di rimettersi seduti dopo due anni e discutere stavolta per un contratto da top player. Le cose, nel frattempo, sono cambiate. Alessandro è rimasto fermo praticamente un anno per due infortuni importanti e ha perso quell'identità che Garcia, posizionandolo a sinistra nel tridente offensivo, gli aveva regalato. L'incognita tecnica in vista della prossima stagione ha un suo peso nella trattativa: ora gioca terzino anche se Di Francesco, prima del ko di Karsdorp, aveva pensato di alzarlo ancora una volta. La domanda è d'obbligo: con l'ex Feyenoord recuperato e Monchi alla ricerca di un omologo a destra; l'acquisto di Cristante e l'obiettivo Ziyech oltre alla conferma di Pellegrini e Strootman in mediana; la volontà di affiancare in attacco Berardi a Under a destra, con Kluivert, Perotti e El Shaarawy a sinistra, il laterale di Vitinia sarà titolare?
NUOVO APPUNTAMENTO La sua duttilità lo trasformerebbe sicuramente in una sorta di sesto uomo, come accade nel basket, ma in un quadro dove la Roma sta cercando di ringiovanire la rosa e abbassare il monte-ingaggi (proprio per questo motivo l'idea-Pastore, circolata ieri in ambiente-mercato, appare poco praticabile, senza contare che l'argentino è vicino al West Ham), è possibile garantirgli 4 milioni d'ingaggio? La divergenza tra le due posizioni, è tutta qui. Monchi non ha perso il suo proverbiale ottimismo e conta in settimana d'incontrare l'agente del laterale che però, forte delle offerte della Juventus, dell'Inter e del Chelsea, non ha fretta.