IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Sesto minuto di gioco, e Roma in vantaggio. Ma allora la rimonta è possibile: chi non l’ha pensato, allo stadio o davanti al televisore? La Roma, si sa, è capace di tutto, nel bene e nel male. Una squadra specializzata nel complicarsi la vita da sola, ma anche in grado di prendere di petto le situazioni, tutte le situazioni. Specie quando il suo destino sembra segnato. Forse conseguenza di una mentalità ancora da perfezionare, come visto molte, troppe volte in campionato. Ma la Roma di Champions, e lo sanno bene i fedelissimi dell’Olimpico, è un’altra cosa e in questa stagione non ha mai deluso. Gol di Dzeko e partita viva, vera al di là della pesante sconfitta patita dai giallorossi al Camp Nou. Merito di una squadra, la Roma, attenta a non sbagliare anche la minima mossa, a giocare con ordine in ogni angolo del campo senza lasciarsi intimorire dagli avversari. Una Roma corale e un Barcellona stupito dalla prestazione dell’avversario. Solo che quando ci sono di mezzo giocatori come Messi non puoi mai star tranquillo. Di niente. E di nulla ti devi fidare. Ma quelli della Roma hanno voglia di fare qualcosa di straordinario o quanto meno di provarci. E allora vietato abbassare la guardia, continuando a gonfiare il petto senza paura convinti che quella sia l’unica strada per raggiungere l’obiettivo. Compito molto complicato, però. Roma tatticamente ridisegnata da Eusebio Di Francesco con una difesa a tre molto elastica in orizzontale e due rifinitori alle spalle della prima punta, Dzeko. Un passo in avanti verso la ricerca di nuove soluzioni per tentare di migliorare la qualità del gioco; un esperimento forse azzardato contro il Barcellona, ma nella vita certe volte è necessario anche provare qualcosa di fuori dagli schemi. La risposta? Buona, molto buona. Con tanto ancora da perfezionare, ovvio, ma con una bella impronta. Ma qualificazione alle semifinali ancora parecchio lontana.
EPILOGO MAGICO Solo che questa, via via, sembra sempre più una notte magica, una di quelle che ti ricordi per tutta la vita. E te ne accorgi quando Dzeko, ancora lui, riesce a conquistare un calcio di rigore che capitan De Rossi trasforma spedendo il pallone alle spalle di ter Stegen e dritto nel cuore della Sud. E la rimonta impossibile? Più vicina, adesso. Ecco perché la Roma non molla, spinta da un pubblico innamorato perso. E, come nelle favole a lieto, lietissimo fine arriva anche il gol di Manolas. Quello che ti porta in semifinale, alla faccia di tutto e tutti. E che manda Messi, sì Messi, a casa a testa bassa. Tutto vero. Tutto vero.