Sono passati poco più di dieci mesi dal giorno in cui Kostas Manolas ha scelto, col cuore, di restare a Roma. La decisione l’ha presa la sera dell’addio di Totti che, raccontano, lo ha colpito come neppure lui credeva fosse possibile. Vedere quel legame così intenso tra un giocatore e una città ha scosso l’animo del centrale greco, uno che di ruvido ha forse solo qualche intervento in campo. Manolas è un duro dal cuore tenero, che magari si sposa all’aperto senza togliersi gli occhiali da sole, che polemizza un giorno sì e l’altro pure, ma che non ha paura a commuoversi con le due figlie, entrambe romane, o con i compagni di squadra. (...) Senza maglietta, nudo nel fisico e nei pensieri, che sicuramente sono volati a luglio, ha quando ha deciso di dire no ai soldi dello Zenit. Non ha seguito testa e conto corrente, ha scelto il cuore e l’istinto, nonostante un contratto, all’epoca, ancora da rinnovare. La società rimase spiazzata, al suo posto fu ceduto Rüdiger. E Manolas è diventato ancora di più un punto fermo. È il centrale più longevo dell’era americana, si è preso sulle spalle la difesa della Roma, e, come quattro anni fa, ha eguagliato il suo record di marcature in Champions: 2 (...)
(gasport)