[..] L’argomento Chievo viene archiviato rapidamente, nonostante i 4 gol avvicinino sensibilmente il traguardo Champions per la prossima stagione. Di Francesco lo sa, i tifosi pure, ma la testa va sempre lì, al Liverpool e a una partita che i romanisti aspettano non da una settimana, ma da 34 anni. «Faremo una gara aggressiva, e dovremo essere bravi a metterci anche qualità». Giocheranno tre attaccanti e uno tra El Shaarawy, Ünder e Schick resterà fuori, perché Dzeko non si tocca e ci mancherebbe altro, considerando che in Champions è a 7 gol. «Schick può giocare come attaccante esterno, ne abbiamo avuto la prova, anche se ovviamente ha caratteristiche diverse da Perotti. Può giocare con Dzeko, ha capito quello che voglio e può essere una carta importante in più ruoli, l’importante ora è non accontentarsi». Appunto. Lui non si accontenta, i tifosi neppure, visto che c’è chi nel rigore sbagliato da uno che si chiama Inglese o nel 4-1 finale vede tutta una serie di segnali in vista di mercoledì. Se anche Di Francesco si affidi a elementi soprannaturali nessuno può dirlo, di certo il tecnico chiede tanta concretezza pensando ai due 3-0 centrati all’Olimpico contro Chelsea e Barcellona: «Io ci credo, e poi non c’è due senza tre, no? Noi dobbiamo dimostrare a tutti che possiamo fare qualcosa di ancora più grande e dobbiamo essere costanti. Oggi (ieri, ndr ) abbiamo avuto un ottimo approccio, così come lo avevamo avuto in Inghilterra, poi ci siamo smarriti. Ecco, questo non deve succedere». [..]
(gasport)