IL GIORNALE (D. PISONI) - Il gol di Dybala all’ultimo secondo contro la Lazio manda in cortocircuito il Napoli mentre si sta cambiando negli spogliatoi del San Paolo. La squadra di Sarri crolla clamorosamente in casa contro la Roma affondata dalla doppietta di Dzeko e dai gol di Under e Perotti, ma anche murata dalle parate di Alisson che stravince il duello con Insigne che pure aveva illuso il San Paolo dopo appena sei minuti. Non sufficiente per rimediare ai danni fatti nella testa degli azzurri dalla prodezza della Joya bianconera. Perché il Napoli da un possibile più sei si ritrova con un solo punticino di vantaggio e la squadra di Allegri con la freccia del sorpasso accesa. A dire il vero molto ha fatto la Roma che dopo due sconfitte si rialza alla grande e rientra in zona Champions. Bravo Di Francesco a scegliere di giocarsela a viso aperto. Quindi accade quello che temeva Sarri, cioè lo svantaggio di giocare sempre dopo la Juventus.
La polemica creata ad arte si ritorce contro l’allenatore toscano: il fantasma si materializza nel primo tempo contro la Roma. É la conseguenza della vittoria in extremis della Juventus, quando già a Napoli si facevano i conti di una fuga reale e non solo virtuale per via della partita da recuperare dalla Signora contro l’Atalanta. Si è capito dopo due minuti che il gol di Dybala aveva scosso la squadra di Sarri, ma Perotti tutto solo davanti a Reina ha mandato alto sopra la traversa. Il vantaggio di Insigne avrebbe potuto rimettere a posto ogni cosa, scacciare la paura, invece il pareggio immediato di Under complice la carambola con Mario Rui ha rimandato in tilt il Napoli. Solo capitan Insigne, testardo, resta sul pezzo, è praticamente l’unico dei suoi a tirare in porta e inizia la sfida con Alisson che è strepitoso su un suo diagonale. Dall’altra parte, invece, Reina resta a guardare Dzeko che salta in testa al colpevole Albiol per la rimonta giallorossa. San Paolo ammutolito più del gol di Dybala dopo un incomprensibile boato nel prepartita probabilmente per una fake news. L’unico sussulto di Mertens alla mezz’ora (poi segnerà il 2-4 nel recupero) ma Alisson non si fa sorprendere. C riprova Insigne senza fortuna. Stesso copione nella ripresa con il Napoli ovviamente a menare le danze, ma anche tecnicamente meno pulito del suo solito: tanti errori in fase di impostazione. Ovviamente è Insigne a creare occasioni a getto continuo, ma sulla sua strada trova un Alisson in formato mondiale. Roma pericolosamente abbassata a protezione della sua area, ma capace di pungere in contropiede. La mossa di Sarri è inserire l’influenzato Hamsik per Zielinski. I primi due palloni del capitano sono sbagliati, ma è sempre Insigne con il suo destro a illudere il San Paolo; gelato a un quarto d’ora dalla fine nuovamente Dzeko con un sinistro a giro che è un capolavoro. La mossa della disperazione di Sarri è il ritorno di Milik dopo centosessanta giorni dal secondo grave infortunio al ginocchio. Alisson si supera per l’ennesima volta con una duplice parata su Insigne. La Roma è micidiale e Perotti cala il poker su un erroraccio di Mario Rui.
Di Francesco si conferma così bestia nera di Sarri, battuto all’esordio con il Napoli e bloccato due volte l’anno scorso sempre con il Sassuolo: il Napoli quattro gol in campionato non li prendeva dal 2015 con la Lazio. Ma la Roma è tabù anche per il tecnico toscano che non l’ha mai battuta in casa. E dire che Totti in settimana si era augurato lo scudetto agli azzurri. Ma proprio il poker dei suoi giallorossi può essere una mazzata sui sogni di Napoli.