Il «Discorso» di Totti. L’addio diventa arte. Lui come Leopardi: «Ricorda l’Infinito»

27/03/2018 alle 13:49.
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No, Giuseppe Manfri­di non poteva rima­nere indifferente al discorso di . Lui, scrit­tore e regista teatrale che ha cadenzato le sue espe­rienze sulla Roma, fin dal 2009, quando avviò il pro­getto «Dieci partite». «Il Di­scorso del », una stilettata al cuore, un punto fermo, la puntina più em­blematica [...]. Domani alla Sala Um­berto (ore 21) Giuseppe Manfridi ripercorrerà in un suo monologo quel fatale, meraviglioso, unico, 28 maggio dello scorso anno, quando Francesco la­sciò per sempre il campo consegnando la fascia di capitano a un Pulcino. «Il 28 marzo, unica rappresentazione. Un giorno simbolico: l’esat­to giubileo dell’esordio di quel ‘93 a Brescia. 25 anni che hanno segnato la vita di molti, il mio eroe, poi quello dei miei figli che oggi hanno 16 e 19 anni, quando sono nati era già capitano. Un campione condiviso, prezioso anche nella comunicazione padri­ figli. Ci sono tanti sogni le­ gati al calcio, sogni poten­ ziali: è un sogno effettuato».

[...] Una catarsi, final­mente: «Senza quel gol di sarebbe stato tutto troppo romanista. Con il concerto di Antonello Ven­ditti dopo Roma­-Liverpool si era festeggiato il senso dell’avventura, ma non il suo com­piersi in una conquista: la Coppa era da un’altra parte!».

Il discorso di : «Il fogliettino tra le dita, le prime parole: ho paura, aiutatemi. Quanto ci avranno pensato lui e Illary, me li sono immaginati lì sedu­ ti attorno ad un tavolo a buttar giù parole. Come venivano, col cuore. A noi romanisti at­ taccati ai polpacci di per 25 anni, ha chiesto aiuto. Lui, campione straordinario, con il cattivo, che lo ave­ va escluso, che si beccava i fi­ schi dell’Olimpico ogni volta che lo inquadravano, lui con la sua famiglia, la moglie che lo accarezza, i figli che gli pren­ dono la mano mentre urla: ho paura! Un urlo positivo: sono un uomo che potete superare, diventerete più forti di papà». Un Discorso particola­re, unico, trasversale, secondo Manfridi: «So che ha colpito tutti, anche i laziali e non solo. Un Discorso senza precedenti. Anche Maradona, Zanetti, Del Piero, Maldini hanno fatto un discorso, ma nessuno di loro ha tirato fuori un foglietto. Ho pensato a Leopardi, il foglio bianco, poi la prima parola da cui sgorga tutto L’Infinito. Il­ lary che gli dice: scrivi, scrivi quel che provi. E lui: grazie!».

Una sola rappresen­tazione domani sera con la re­gia di Claudio Boccaccini, la colonna sonora di Antonio Di­pofi e le immagini video cura­ te da Eleonora Di Fortunato. [...] Ma ci sarà in platea per Il Discorso? «Ovviamente l’abbiamo invi­tato, ma temo non venga». [...]

(Gasport)