LA REPUBBLICA (S. SCACCHI) - Gemelle nella necessità di acciuffare un posto in Champions League per evitare sacrifici economici troppo pesanti. Accomunate dall’obbligo di dare le ultime risposte positive alla Uefa in ambito fair-play finanziario. E unite dal calendario che impone due trasferte contro squadre rivitalizzate dai cambi di allenatore. Inter e Roma – terza e quarta forza del campionato separate da un solo punto con la Lazio appena dietro – sembrano viaggiare su binari paralleli alla vigilia degli impegni odierni con Genoa e Udinese.
A intrecciare ulteriormente i rispettivi percorsi contribuisce il discreto carico di dispetti dialettici tra Pinetina e Trigoria. Spalletti replica senza nascondersi a Di Francesco che aveva parlato di « squadre davanti a noi con mezzo tiro in porta a partita» dopo il 5-2 al Benevento: «Sono d’accordo, non è la prima volta che lo dice. La Roma poteva essere molto più in alto, nelle scorse stagioni era abituata a lottare per lo scudetto». L’allenatore toscano sembra sconsolato di fronte alla drastica uscita di Francesco Totti («Con Spalletti non c’è mai stato un chiarimento e mai ci sarà»): «Si è espresso in modo inequivocabile segnando un punto preciso sul nostro rapporto. Da parte mia ci sarà sempre massima apertura e disponibilità».
Spalletti apre anche un fronte interno con Piero Ausilio e Walter Sabatini nel ruolo di convitati di pietra. Infastidito dalle continue fughe di notizie su futuri obiettivi di mercato, a poche settimane dalle voci della sessione invernale, il tecnico nerazzurro manda messaggi chiari alla società nel tentativo di proteggere un gruppo in cerca di nuove certezze: «Sto pensando di suggerire al presidente di creare una terza squadra. Oltre a quella maschile e femminile, una nuova Inter virtuale dove far giocare chi deve venire alla Pinetina. Ma questa squadra non la alleno io, ci pensa qualche dirigente perché questi discorsi partono da loro. A gennaio doveva essere acquistato Sturridge e ceduto Eder che invece ci ha dato una grande mano nelle ultime partite. Però è capitato che qualche tifoso, condizionato da queste notizie, dicesse al nostro attaccante che doveva andare via. Non deve più succedere».
Spalletti chiede agli uomini mercato di lavorare sotto traccia. E in controluce si può leggere la necessità di un intervento chiarificatore della proprietà sulla linea da seguire. Zhang Jindong potrebbe tornare in Italia in occasione dei festeggiamenti per i 110 anni dell’Inter ( 9 marzo il giorno dell’anniversario). A Marassi, per la prima volta in questa stagione, l’Inter dovrà fare a meno contemporaneamente di Icardi e Perisic. L’argentino ieri è uscito sul campo, ma il test non ha dato risultati soddisfacenti: il problema muscolare non è ancora stato smaltito.
Di Francesco ha problemi simili: « A Roma si fanno troppe chiacchiere, servono fatti e vorrei più positività » . È il paradosso di Inter e Roma: in piena corsa per la qualificazione Champions (i giallorossi attesi anche dai quarti con lo Shakhtar) ma sferzate da un vento privo di ottimismo.