Festeggiare due volte un gol decisivo a pochi secondi dalla fine non è raddoppiare la gioia, ma storpiarla di brutto. Imperversa il sadismo da Var. Ha ucciso il calcio qui e ora in nome del calcio qui e altrove. [...] Da sinistra a destra: Dzeko, Manolas, Fazio, Strootman, dietro Perotti. Guardateli: sono lo tsunami che si abbatte sul fortino. Lo stessa onda barbarica, lo stesso mucchio, lo stesso calciatore moltiplicato nei chili e nella rabbia, nei muscoli e nelle gole. Un «basta!» sinfonico a stracciare la tela ammorbante del Cragno.
Immagine che potrebbe diventare un giorno manifesto. O, forse no. Ma, intanto, la foto è la prova, lo spirito è quello giusto. Tutto si giocherà sulle lune del più amletico romanista di sempre: Edin Dzeko. Non sapendo mai se sarà il Predatore o l’Attonito.
(corsera)