LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) -Mezzora, tanto è stato sufficiente per polverizzare i biglietti dello Stadium. L’attesa per la sfida con la Juventus cresce, 2100 i tagliandi strappati, con i romanisti per nulla spaventati dalla lunga trasferta dell’anti-vigilia di Natale. Sabato sera il settore ospiti sarà stracolmo, entusiasmo per quella che potrebbe rivelarsi, in caso di vittoria, una vera e propria impresa, visto che la Roma ha sempre perso nello stadio bianconero.
Ma Torino città è per ora lontana. Perché Torino squadra è il primo ostacolo che il gruppo di Di Francesco dovrà affrontare. Domani pomeriggio, all’Olimpico ( ore 17,30), farà capolino per la prima volta in questa stagione la coppa Italia, con gli ottavi di finale. Contro la squadra allenata da Mihajlovic. E così, mentre i tifosi formavano lunghe file fin dalle prime ore dell’alba per assicurarsi un biglietto per lo Stadium, Di Francesco cominciava a pensare alla gara di coppa, che arriva a spezzare la settimana, ma rappresenta un obiettivo stagionale.
Il primo da dirigente per Francesco Totti. «Com’è il mio nuovo ruolo? Roseo grazie alla squadra — spiega l’ex numero dieci a margine della festa di Natale di domenica sera — I giocatori sono gli attori principali, noi dipendiamo da loro e se faranno in campo quello che fanno per noi, il cammino sarà in discesa».
E, a proposito di Totti, è Bruno Conti a tornare sul difficile rapporto avuto dall’ex giocatore con Spalletti. «L’addio di Francesco come quello mio è stato un po’ forzato e con un po’ di mancanza di rispetto — ammette Conti a “ Roma Radio” — ho rivissuto sulla mia pelle quanto mi era successo con Ottavio Bianchi: ha trovato un tecnico che non lo trattava bene, non lo meritava».