IL TEMPO (E. MENGHI) - Lo scorso anno hanno deciso il derby d’andata, ora puntano ad essere di nuovo protagonisti: Strootman e Nainggolan vogliono esserci sabato all’Olimpico. Sarebbe l’ottava presenza per l’olandese, la nona per il belga che la stracittadina l’ha vissuta pure da capitano, e per entrambi è una partita sentitissima: «Non è una novità per me, ma è sempre una gara speciale. Quest’anno – le parole di Kevin a Premium Sport – sia la Roma sia la Lazio stanno facendo bene: sarà una sfida top. Non c’è una favorita, chi starà meglio vincerà». Proprio la salute del centrocampo è il nodo da sciogliere nelle ultime ore. Strootman ieri si è limitato ad un lavoro individuale per smaltire i 167 minuti in Orange e recuperare le energie necessarie. Nainggolan, invece, ha un’elongazione da curare in fretta e ce la sta mettendo tutta. Da due giorni corre in campo a Trigoria e anche se non si sente al massimo ha fatto sapere a Di Francesco che è pronto per la battaglia. L’obiettivo è riaffacciarsi in gruppo nella rifinitura e se tutto filerà liscio sarà della partita. Pellegrini freme per giocare il suo primo derby, ma davanti ha due colossi della mediana. L’esperienza stavolta può pesare più del fiato: il turnover non è cosa da derby. «Cose da derby», piuttosto, le ha vissute Strootman , tra «gavettoni», risse, insulti e simulazioni, un curriculum di episodi che fanno ben capire quanto senta questa sfida un romano d’adozione come lui. Eusebio ha ritrovato tutti i nazionali, ma in gruppo non c’era Schick, che si è allenato da solo e non vede la luce. Intanto la Roma ha inviato alla Commissione Uefa una nota in cui ha spiegato il suo punto di vista sui presunti «buh» a Rudiger e attende in giornata la decisione.