IL MESSAGGERO (U. TRANI) - È magica la notte della Roma. Che, ripetendo l'impresa del 4 novembre 2008, umilia all'Olimpico ancora il Chelsea, 3 a 0, e vola imbattuta verso agli ottavi, con 8 punti in 4 giornate. Il 2° successo in questa edizione della Champions ribalta il pronostico nel gruppo C e cambia definitivamente la situazione in classifica. Adesso, con ancora 2 turni da giocare, a Di Francesco, per andare avanti nell'Europa dei grandi, basterà superare in casa il Qarabag il prossimo 5 dicembre. La tappa del 22 novembre a Madrid contro l'Atletico, invece, servirà per tenersi il primo posto appena conquistato. Conte e Simeone, partiti da favoriti dopo il sorteggio, si giocheranno, invece, solo l'altro posto disponibile.
MAGGIORANZA AL SENATO - C'è la cornice e dentro la Roma si fa trovare preparata per l'Evento. Con i suoi big. Perché Di Francesco si gioca lo scontro diretto con i senatori che gli permettono di battere Conte per la prima volta in carriera. Con una nuova lezione al collega. Dopo lo show di Londra, il trionfo all'Olimpico. Che interrompe il lungo digiuno: l'ultimo successo dei giallorossi in Champions il 4 novembre del 2015 contro il Leverkusen. Altri 3 gol ai Blues, senza però prenderne, come accadde all'andata: 9° clean sheet stagionale in 14 gare e 2° in coppa. Qui, per capirsi, non hanno segnato né il Chelsea né l'Atletico. E, limitando per una volta il turnover, con appena 3 cambi che sono anche scontati, trattandosi di 3 titolarissimi: Kolarov, Nainggolan e Perotti.
Ogni reparto migliora, passando dal campionato alla coppa. In campo c'è il top e in panchina, invece, sempre meno scelta. Ma il nuovo corso ha l'orgoglio di chi non si piange addosso. La squadra gioca e basta, aggressiva nel pressing e tosta nell'organizzazione. E, con il tridente pesante, festeggia la più ampia vittoria contro un club inglese. Dopo i 3 successi consecutivi di misura, l'exploit.
CRESTA DOPPIA - Diversa è la competizione, non El Shaarawy. Splendida la rete di sinistro al Bologna con l'interno del piede, meravigliosa quella di destro al Chelsea con l'esterno. Lampo di classe, in 37 secondi: il gol più veloce della Roma in Champions. Missile da fuori area sul palo lontano. Così Di Francesco modifica il 4-1-4-1 nell'atteggiamento. Il baricentro è più basso, anche perché i campioni d'Inghilterra si prendono l'iniziativa e, affidandosi al talento di Hazard, occupano per mezz'ora la metà campo giallorossa. Alisson blocca tre volte su Hazard, Morata invece lo grazia. Il 3-4-3 di Conte è propositivo, ma i giallorossi, con De Rossi spesso in area da difensore aggiunto, fanno muro e cercano Dzeko che mette ogni rilancio in cassaforte. A sinistra la catena è efficace con Kolarov, Strootman e Perotti. Ma su quel lato si presenta pure Nainggolan: lancio e raddoppio. Ruediger si addormenta al limite dell'area ed El Shaarawy ne approfitta: pallonetto su Courtois per il bis. Alisson, prima dell'intervallo, devia il destro di Alonso. È l'unica parata.
ALTO GRADIMENTO - L'Olimpico si esalta per il ritmo con cui la Roma interpreta la ripresa. Avanti tutta e non importa che Conte tolga Cahill per mettere Willian, arretrando Pedro a centrocampo e Azpilicueta in difesa. Dzeko ha un paio di occasioni, Perotti fa, invece, centro al primo tiro, accentrandosi e calciando poi da fuori area. Bravo Kolarov che intercetta il lancio di Fabregas e lancia il compagno. Il Chelsea subisce un nuovo 3 a 0 in Italia: l'ultimo in Champions, il 20 novembre 2012, contro la Juve. Ecco le sostituzioni, ma solo per pensare rispettivamente alla Fiorentina e allo United: Drinkwater per Fabregas, Gerson e standing ovation per El Shaarawy, Batshuayi per Morata, Manolas da terzino per Florenzi e Pellegrini per Perotti e la seconda standing ovation della serata. La terza sarà per l'allenatore. Non è Zeman. E nemmeno Trapattoni. Ma, come qualcuno sta scoprendo solo adesso, proprio Di Francesco.