Il nostro senso di appartenenza

02/11/2017 alle 19:28.
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Perché si diventa una bandiera? Perché, mi correggo, si diventa una bandiera dei tifosi della Roma che è cosa profondamente diversa? (...) La risposta non è nei trofei, non è nei numeri, non è nelle statistiche. Questi sedici eroi hanno avuto lo straordinario merito di essere semplicemente romanisti. Romanisti e basta. Non è una cosa complicata essere romanisti. È la cosa più semplice che esista. «De che squadra sei?». «Della Magica». «E perché?». «Perché sì!». Nessun tifoso della Roma cerca motivazioni. Siamo della Roma e basta.

(...) Per noi che eravamo ragazzi negli anni Ottanta, la Roma è stata solo un lunghissimo "Ti Amo". E quando si ama, come amano i romanisti, la sconfitta ha il sapore dell'orgoglio. Il dolore, quello vero, si scioglie come neve al sole.
E se ti capita a 20 anni di sopravvivere a quei 55 secondi che il 30 maggio 1984 decisero del nostro futuro, allora sì, nulla ti può più spaventare nulla ti può più ferire. Perché quel giorno ha forgiato le nostre anime e i nostri cuori. Un giorno da romanisti. (...) Perché se nel 2017 noi abbiamo ancora "il vanto" di sventolare bandiere che indossano la maglia della Roma è perché nella nostra storia c'è ancora quella partita. Una partita da vincere, da romanisti. E non ce ne sono altre. Nessun'altra maglia da indossare, nessun trofeo da cercare altrove. C'è solo da vivere con la Roma in fondo al cuore

(il romanista)

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