Ansia (eccessiva). Attenzione (carente). Entusiasmo (smarrito). I concetti espressi in antivigilia ieri hanno mutato forma e la fase oggettivamente analitica ha ceduto il posto ai buoni propositi, perché la settimana processuale è già stata abbastanza lunga così. La più lunga e la più difficile vissuta su questa panchina da Vincenzo Montella, che oggi pomeriggio si trova davanti a un bivio molto simile alle classiche due porte chiuse: se apri quella giusta può essere la svolta; se imbocchi quella sbagliata ti aspetta l’ignoto. Il Milan, dopo la dura reprimenda pubblica dell’a.d. Fassone – a cui è seguita quella privata – andata in scena a Marassi, ha poi saggiamente buttato all’allenatore un salvagente bello gonfio. «Ha piena fiducia e pieno sostegno – le parole del d.s. Mirabelli prima della sfida col Rijeka –. Crediamo in questo progetto con Montella e vogliamo arrivare a fare questo percorso fino alla fine con lui. Ce lo teniamo ben stretto». A prima vista, un po’ più di una diplomatica difesa d’ufficio. Anche perché se il progetto tecnico naufragasse in tempi così rapidi, ovviamente a rimetterci sarebbero tutti.
(gasport)