Vendicate le «forche caudine»

22/09/2017 alle 13:57.
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IL TEMPO (NATI IL 7 GIUGNO) - Attendevo questa partita da poco meno di 60 anni. Da quando, con il grembiule nero ed un colletto da malattia cervicale, in terza elementare studiavo la storia della città eterna. Avevo in particolare antipatia tutti quelli che avevano osato sfidare Roma e sconfiggerla in qualche battaglia. Brenno, Pirro, Annibale li sentivo miei nemici, come se gli accadimenti fossero stati recenti. Quelli che avevo in particolare uggia, però, erano i Sanniti, popolazione dedita alla pastorizia che aveva osato umiliare gli eredi di Romolo, costringendoli a chinare la testa sotto le forche caudine. Quando studiai che a Maleventum, credo un secolo dopo, gli antenati di Di Bartolomei, e  avevano sconfitto definitivamente i sanniti, alleatisi con le popolazioni filo greche della Magna Grecia, ricordo che provai una soddisfazione tutta particolare: l’onore era stato recuperato.

Follia dettata dall’arteriosclerosi? Potrebbe darsi, ma credo più che si tratti di ricordi riemersi da un lontano passato, perché contro il Benevento la Roma aveva in gioco anche la propria dignità, oltre ai tre punti. Ormai, infatti, è chiaro a tutti che, quando a vincere con il Verona ed il Benevento è il , conferma di essere una grande squadraquando a farlo è la Roma, ha solo compiuto il proprio dovere, visto il livello delle avversarie. Nell’etere, ma anche su qualche giornale, le cose vanno così. continua ad essere scarso nonostante i 21 goal realizzati nell’anno solare. continua a non sapere giocare a quattro e Monchi avrebbe dovuto acquistare un altro centrale. Karsdorp e Schick sono stati presi solo perché non in condizione e chi dice il contrario è al soldo di . Le solite cose, insomma. P.S. Continuo a vedere arbitri inadeguati, che compiono errori gravi anche in partite semplici. Sarà il caso che Rizzoli intervenga, ponendo qualche rimedio.