LEGGO (F. BALZANI) - Per Brecht «chi combatte rischia di perdere, ma chi non combatte ha già perso». La Roma vista ieri sera contro l'Atletico ha combattuto, rischiato di vincere (nel primo tempo). Ma soprattutto di perdere (nella ripresa) quando Alisson ha salvato di tutto e di più e quando le forze sono venute meno. Ne è uscito fuori uno 0-0, divertente.
Una bella figura? Non proprio, ma un punto d'oro in un girone di ferro per Di Francesco che ha riconsegnato la dignità persa dai giallorossi negli ultimi anni europei e trovato quel clima da battaglia chiesto alla vigilia. «La mentalità è stata quella giusta per 60', ma siamo calati troppo nella ripresa così ho dovuto cambiare sistema per contenerli. La sfortuna avuta con l'Inter si è tramutata in fortuna con l'Atletico. Alisson è stato determinante», ha ammesso Eusebio.
Nel primo tempo le due squadre si sono affrontate alla pari. Dopo 3 minuti Saul scheggia il palo dopo un azione di contropiede. La Roma non si lascia intimorire, tiene il campo. L'occasione più importante potrebbe nascere dagli undici metri, ma Mazic ignora un fallo di mano di Vietto. L'Atletico si impressiona ancora meno e al 33'è Manolas con una scivolata sulla linea a far disperare Simeone. La Roma ribatte: schema da angolo e tiro dai 30 metri di Nainggolan che mette il sapone sulle mani di Oblak. Non quel tanto che basta però per far esplodere i 35 mila dell'Olimpico.
Nella ripresa sale in cattedra il Cholo, e la Roma (così come contro l'Inter) cala d'intensità. Ci pensa Alisson tre volte a salvare il risultato: con un intervento su Vietto lanciato a rete, con una parata a mano aperta su Correa e col miracolo nel finale su Saul che sulla ribattuta colpisce il palo. Tra i migliori Nainggolan: «Per la fiducia è un punto importante contro una grande squadra. Ci serve ancora del tempo per essere al 100% visto che abbiamo cambiato tanto». Infine Pallotta: «Io non sono soddisfatto del risultato. Potevamo fare meglio.»