Il ruolo non è nuovo, perché l’intermedio Radja Nainggolan (a Cagliari, nella Roma di Garcia e con il Belgio) lo ha già fatto. I movimenti però, da mezzala d’inserimento più defilata, sono una novità assoluta, come d’altronde lo erano quelli di trequartista, che Spalletti gli aveva cucito addosso. L’obiettivo è replicare, se non addirittura migliorare, con Di Francesco. D’altronde, lo stesso tecnico è stato chiarissimo il giorno della sua presentazione: «Da mezzala può fare benissimo 18 gol. Se giocasse un po’ più spostato potrebbe veder facilitati i suoi inserimenti senza palla. Voglio dire una cosa: sono stato scelto perché ho un certo tipo di calcio ed è giusto che lo trasmetta». Ecco perché Nainggolan, ma anche Strootman, durante la tournée americana ha provato e riprovato i movimenti che chiede l’allenatore. A volte sono riusciti meglio, altre peggio, contro la Juventus si è visto che Radja ancora non è diventato completamente padrone del ruolo, ma lo diventerà. Leader della Roma, terzo capitano dopo De Rossi e Florenzi, ha scelto di legare la sua carriera e la sua vita alla Roma, per trovare la miglior sistemazione tattica c’è solo bisogno di tempo.
(gasport)